Tragica notte di Natale in cui persero la vita tre giovani di Uggiano, prosciolto il dirigente provinciale Stefano Zampino

Il giudice ha disposto che siano ritrasmessi gli atti al pubblico ministero, per accertare eventuali responsabilità su chi abbia divelto i segnali stradali che indicavano il limite di velocità di 50km orari sul tratto di strada incriminato.

Il giudice dispone il proscioglimento del dirigente provinciale Stefano Zampino, accusato di omicidio colposo per la morte di tre giovani, dopo un terribile incidente stradale.
  
Il gup Stefano Sernia, dunque, ha stabilito il "non luogo a procedere" per il 40enne di Lecce a capo del Servizio Viabilità della Provincia, difeso dall'avvocato Alessandro De Matteis. Non solo, ha anche disposto che vengano ritrasmessi gli atti al pubblico ministero per accertare eventuali responsabilità su chi abbia divelto i segnali stradali che indicavano il limite di velocità di 50km orari, sul tratto di strada "incriminato". Il reato ipotizzato a carico di ignoti è furto di segnaletica.
  
La decisione del giudice sarebbe maturata sulla scorta di un video che attesterebbe la "sparizione" di questi cartelli, il giorno successivo all'incidente.
  
Durante l'udienza preliminare odierna si sono costituiti parte civile la sorella di Armando Viceconte con Stefano De Francesco e i genitori di Antonio Junior Rubrichi, con Francesco D'Agata.
  
Ricordiamo che, durante la notte a cavallo tra la vigilia e il giorno di Natale di quattro anni fa, si verificò un terrificante impatto sulla strada che collega Minervino di Lecce a Giuggianello. I tre giovani coinvolti nel sinistro stradale sono tutti di Uggiano La Chiesa. La Jaguar con a bordo Armando Viceconte, militare dell'aeronautica di appena 21 anni che prestava servizio al Nord, Alberto Leo, 21enne, (figlio dell'ex sindaco di Uggiano la Chiesa, Maria Cristina Rizzo) e Antonio Junior Rubrichi, di 20 anni sarebbe andata ad impattare violentemente contro un muretto. Subito dopo il veicolo si sarebbe schiantato contro un albero d’ulivo.
  
Sul luogo della tragedia sono intervenuti prontamente i sanitari del 118 a bordo di diverse ambulanze, i carabinieri della compagnia di Maglie ed i vigili del fuoco del distaccamento magliese,
Quando i soccorritori hanno estratto i corpi dalle lamiere, solo Rubrichi era ancora vivo. Ricoverato nell’ospedale di Lecce, è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, ma non è riuscito a sopravvivere, dopo sei mesi di coma.
  
Alla chiusura delle indagini preliminari, fu contestata l'accusa di omicidio colposo al dirigente provinciale Stefano Zampino. Il pubblico ministero Carmen Ruggiero, difatti, all'esito di una consulenza stradale eseguita dall'ingegnere Angelo Nocioni,  riscontrò le presunte responsabilità.
  
Le contestazioni riguardavano la gestione e la manutenzione del tratto stradale, nonché una mancanza di adeguata "protezione" dell'albero d'ulivo secolare, collocato a poca distanza dalla carreggiata. 



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