L'attesa requisitoria del procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignonenel processo "Canasta" sulle infiltrazioni criminali nel settore delle Aste Giudiziarie, si conclude con numerose richieste di condanna. Il pm, dinanzi al collegio della prima sezione penale, Presidente Gabriele Perna, ha invocato: 6 anni a Giancarlo Carrino 64 anni di Nardò; 4 anni di carcere per Carmelo Tornese, 69 anni e Ferruccio Piscopiello 62 anni di Melissano; 3 anni e 6 mesi per Luigi Dell'Anna 69 anni di Nardò e Francesco Russo 63 anni; 3 anni e 4 mesi Gregorio Mellone 63 anni di Nardò; 3 anni Elio Dell'Anna 62 anni di Monteroni ; 2 anni e 6 mesi, Fabio Corvino, 48 anni di Lizzanello e Fabiola Orlando, 59 anni di Neviano; 1 anno a Rossana Tornese 42 anni di Lecce;8 mesi per Ubaldo Walter Ronzini, 49enne di Bari, Antonio De Benedetti, 40 anni di Taviano e Maria Luciana Schito 59 anni di Muro Leccese ed Evaristo De Vitis 32anni di Squinzano; 6 mesi per Marco Palmieri, 46enne di Lecce e Biagio Terragno, 55enne di Galatone; Francesco De Girolamo di Sava 47anni ; Rosario Bizzarro 62enne di Nardò.
Assoluzione per Enzo Benvenga, 73 anni di Gallipoli; Sandro Quintana, 42 anni di Gallipoli. Prescrizione di tutti reati ascrittigli e dunque il "non doversi procedere" per: Antonio Tornese 49enne di Lecce, Alba Errico 52 anni di Squinzano; Maria Giovanna Pitardi 38 anni di Bagnolo del Salento; Lucio Frassanito 75 anni di Lecce; Raffaele Gambuzza 30 anni di San Cesario; Cosimo Magnolo 53 anni di Taviano; Pantaleo Colazzo 39 anni di Galatina;Luigi Sparapane, 57enne di Galatina; Giuseppe Erriquez, 59 anni di Nociglia.
Gli imputati rispondevano a vario titolo ed in diversa misura di: turbativa d'asta, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale; abuso d'ufficio, estorsione; millantato credito, peculato. Le richieste formulate dal pm hanno tenuto conto dei numerosi reati prescritti per decorrenza dei termini. Il collegio difensivo era composto da Luigi Rella, Roberto Rella, Alberto Alfieri, Lucio Calabrese, Pantaleo Cannoletta, Giuseppe Bonsegna, Umberto Leo, Francesca Conte, Giuseppe Corleto, Luigi Covella, Ladislao Massari, Cristiano Solinas, Maurizio Memmo, Paolo Spalluto, Luigi Suez, Andrea Frassanito, Vincenzo Venneri, Massimo Zecca, Massimo Fasano, Antonio Savoia; Luigi Corvaglia, Silvio Verri, Biagio Palama, Anna Maria Carrino.
Nel processo, inoltre si era costituita parte civile Equitalia, attraverso l'avvocato Antonella Corvaglia, che ha depositato una memoria difensiva. Nella prossima udienza del 10 febbraio discuteranno otto avvocati della difesa.
Nel corso di un articolato excursus, il procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone ha ricostruito l'intera vicenda. Anzitutto, sottolineando il contributo fondamentale delle intercettazioni, ha chiarito i ruoli assunti dai vari imputati. Carmelo Tornese era preposto alle aste giudiziarie come funzionario pubblico, seguendo come ha sottolineato il pm "una sorta di prassi consolidata di disturbo sulla regolarità dello svolgimento, sfalsando così, il gioco della concorrenza". Altro personaggio chiave, Giancarlo Carrino( l'avrebbe conosciuto attraverso il socio Luigi Dell'Anna) . Questi, un navigato faccendiere neretino, anzitutto, come evidenziato dalle numerose intercettazioni telefoniche, gestiva in prima persona i rapporti con i fratelli Salvatore (denominato"Nino bomba") e Rosario Padovano.
Ma non solo, anche con commercialisti, avvocati ecc. Attorno a questi due personaggi chiave dell'intera vicenda si muovevano,sempre per usare le parole del pm Mignone, "una serie di personaggi borderline sul cui ruolo assunto era difficile capire, quando si superava il confine tra lecito ed illecito". Il pm ha infine stigmatizzato, nel corso delle requisitoria, "la scarsa serietà della sezione di polizia giudiziaria e funzionari preposti alle aste", nel periodo in cui si sarebbero consumati gli illeciti.
L'operazione investigativa "Canasta" portò, il 22 novembre 2010 all’esecuzione di undici provvedimenti di custodia cautelare, da parte della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce. Al termine di una serie di articolate indaginidurate due anni, da parte della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Lecce, vennero alla luce gli interessi della criminalità organizzata su numerosi beni mobiliari e immobiliari, dislocati nel territorio salentino.
In seguito alla chiusura delle indagini, vi furono alcune importanti operazioni di confisca di beni mobili ed immobili, come quella eseguita nel novembre scorso, nei confronti di Francesco Russo.