650mila euro di beni mobili e immobili confiscati dalla Direzione Investigativa Antimafia di Lecce

Una villa, un locale commerciale, sette terreni, quattro conti correnti e due autovetture di grossa cilindrata, questo l’ammontare della confisca dei beni riconducibili a Francesco Russo, neretino, coninvolto nel 2010 nell’operazione ‘Canasta’.

Un’importante operazione di confisca dei beni ha visto impegnati gli uomini della  Direzione Investigativa Antimafia di Lecce che hanno eseguito, ripetiamo, un provvedimento di confisca di beni mobili ed immobili riconducibili a Francesco Russo, sessantatreenne di Nardò, già condannato per i reati di tentata estorsione, rapina, sequestro di persona e porto illegale di armi da fuoco.

Tra le varie vicende giudiziarie in cui Francesco Russo è rimasto coinvolto, spicca l’operazione “Canasta” nell’anno 2010, nell’ambito della quale l’uomo è stato arrestato per il reato di estorsione in concorso. Ricordiamo che l’operazione in oggetto, svolta negli ultimi giorni del novembre 2010, portò all’esecuzione di undici provvedimenti di custodia cautelare, da parte della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, al termine di una serie di articolate indagini, durate due anni, da parte della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Lecce, che permise di smascherare infiltrazioni di attività criminale nel settore delle Aste Giudiziarie.   

Il provvedimento di confisca odierno, divenuto irrevocabile nella data del 20 ottobre 2015, scaturisce dal sequestro, eseguito nel 2013, a seguito di una proposta di applicazione di misura di prevenzione avanzata dal Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, a conclusione di  indagini patrimoniali svolte dalla Sezione Operativa della Direzione Investigativa Antimafia di Lecce.

I beni acquisiti al patrimonio dello Stato riguardano una villa di 540 mq., un locale commerciale, sette terreni, quattro conti correnti e due autovetture di grossa cilindrata, per un valore di 650.000 euro.



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