“Una sentenza rigorosa e una pena elevata”, le parole del difensore di Lucio


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“Una sentenza molto rigorosa ed una pena elevata che poteva essere ridimensionata con altre valutazioni“. Si esprime così, davanti ad una selva di microfoni, l’avvocato Luigi Rella, sulla sentenza di condanna a 18 anni ed 8 mesi per Lucio Marzo.

Il legale del ragazzo, 17enne all’epoca dei fatti, al termine del processo con rito abbreviato (che consente lo sconto di un terzo della pena) celebratosi presso il Tribunale dei Minori, aggiunge di attendere le motivazioni della sentenza, prima di esprimere ulteriori commenti.

Il ragazzo di Montesardo era presente in aula e come sottolinea il legale “è molto giù” all’esito del processo. Non erano invece presenti i genitori di Lucio.

La madre e la sorella di Noemi, assistite dall’avvocato Mario Blandolino ed il padre, difeso dal legale Francesco Zacheo, hanno invece assitito alla lettura della sentenza.

Il gup Aristodemo Ingusci ha inflitto all’imputato quasi il massimo della pena. Infatti, il giudice ha accolto pienamente le richieste del pubblico ministero Anna Carbonara che aveva invocato oltre 18 anni per omicidio volontario in continuazione con soppressione di cadavere e altri reati “satellite”, quali danneggiamento, lesioni e ricettazione. Il gip ha inoltre “confermato” le aggravanti della premeditazione, della crudeltà e dei futili motivi, invocate dalla Procura.

Invece, la difesa di Lucio aveva sostenuto che si fosse trattato di un omicidio d’impeto e non premeditato, chiedendo di rigettare tutte le aggravanti contestate. Inoltre, era stata invocata una nuova perizia psichiatrica non accolta dal giudice e la riqualificazione del reato di soppressione di cadavere, in occultamento.