Massacro di Porto Cesareo: Tarantino nega di aver ucciso Luigi e Antonella


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Il presunto autore materiale del massacro di Porto Cesareo, Vincenzo Tarantino, ha negato davanti al Gip Antonia Martalò di aver ucciso i coniugi Ferrari.

Il 51enne originario di Manduria, ma da tempo residente a Porto cesareo, è stato fermato a poche ore dal presunto omicidio commesso, grazie alla prontezza investigativa dei militari coordinati dal Colonnello Saverio Lombardi, comandante del reparto operativo provinciale, il capitano Biagio Marro, comandate del nucleo investigativo ed il capo della compagnia di Campi Salentina, il Maggiore Nicola Fasciano.

Gli indizi raccolti subito dopo il vero e proprio massacro, avevano portato gli investigatori sulle tracce di Vincenzo Tarantino. Il suo nome era stato indicato da amici e parenti come l'unico responsabile delle tensioni all'interno della famiglia Ferrari. La figlia di Luigi Ferrari e Antonella Parente – trovati senza vita nella loro abitazione in via Vespucci lo scorso martedì – aveva spiegato ai Carabinieri che Tarantino conosceva da tempo i suoi genitori, per via della relazione con sua cugina- nipote dei coniugi-  con la quale il 51enne ha avuto una figlia di due anni.

La relazione è terminata lo scorso maggio e, Tarantino, non l'avrebbe presa bene, incolpando i coniugi Ferrari dell'allontanamento. Sarebbe stato questo il motivo che lo avrebbe spinto a compiere un furto nella loro casa consapevole, forse, di trovare un bottino nella cassaforte. La coppia non era ricca, ma nei giorni scorsi, avrebbe effettuato un prelievo in vista del matrimonio del figlio nei prossimi mesi.

Il piano però, che inizialmente doveva includere solo il furto, è sfociato in tragedia. Tarantino non pensava di trovare gli zii della sua ex lo scorso martedì, quando si è introdotto nella loro casa usando una scala in ferro. Antonella, infatti, si recava a lavoro prestissimo. Preso da un vero e proprio raptus omicida, dovuto anche all'assunzione di cocaina, li avrebbe picchiati con gli arnesi atti allo scasso che aveva portato con sè e poi, sgozzati e accoltellati. Sarebbero 40, in tutto, le coltellate, secondo quanto riscontrato dal medico legale durante l'esame autoptico effettuato sui cadaveri dei coniugi. Una scena paurosa che ha impresso uno shock inguaribile nei cuori dei familiari e dell'intera comunità di Porto Cesareo.

Questa mattina, il Giudice per le indagini preliminari Antonia Martalò, ha confermato il fermo per il 51enne ed ha rigettato la richiesta di perizia psichiatrica. Vincenzo Tarantino, dunque, rimarrà in carcere. L'uomo questa mattina, nel corso dell'interrogatorio di garanzia, ha allontanato tutte le accuse, dichiarando di non essere l'autore materiale del duplice omicidio.