Massacra i coniugi di Porto Cesareo e poi va a mangiare un panino

Fermato il presunto omicida dei coniugi Ferrari di Porto Cesareo: si chiama Vincenzo Tarantino, 51enne di Manduria. L’uomo si sarebbe introdotto nella casa solo per svaligiare la cassaforte, ma trovatosi di fronte ai coniugi li ha uccisi con violenza, sotto l’effetto della cocain

Vincenzo Tarantino, 51enne di Manduria, residente a Porto Cesareo, tossicodipendente e già noto alle forze dell’ordine per precedenti di droga, è stato fermato nella notte dai Carabinieri perché ritenuto il presunto autore materiale dell’efferato omicidio della coppia di coniugi cesarini, Luigi Ferrari ed Antonella Parente.

L’omicidio, compiuto con inumana forza e determinazione, ha messo in ginocchio l’intera comunità del paese. La scena che si è prospettata davanti alle Forze dell’Ordine era degna del peggiore film horror. Un bagno di sangue in casa. Lui, sgozzato, e lei, accoltellata in volto. Non si ricorda, nel Salento, un delitto così efferato.

Più di cento i militari di tutta la provincia che ieri mattina, alle prime luci dell’alba, erano impegnati in via Vespucci, all’ingresso di Porto Cesareo. Insieme a loro, Magistrati, Polizia, Vigili del Fuoco e 118. I Carabinieri di Taranto e persino i Ris di Roma.

Nessuno riusciva a trovare una spiegazione, se una spiegazione può umanamente esserci. La coppia non era benestante, i figli hanno in gestione una scuola di ballo nel paese. Persone comuni, oneste, conosciute da tutti. Quella della rapina, sembrava una pista improbabile. La violenza con cui il delitto è stato compiuto lasciava supporre ad un retroscena più ampio. Ma le indagini svolte dalla Magistratura e dai Carabinieri hanno confermato quelle che erano le prime ipotesi formulate: una rapina sfociata in tragedia.

Vincenzo Tarantino, infatti, si sarebbe recato all’alba in casa della coppia solo per rubare il denaro custodito nella cassaforte. Luigi Ferrari – il marito – avrebbe effettuato nei giorni scorso un prelievo, a fronte del matrimonio del figlio nei prossimi mesi. Un acconto per le spese della cerimonia, con ogni probabilità.

Gli arnesi atto allo scasso, sarebbero dovuti servire al 51enne per forzare la cassaforte, ma qualcosa, per lui, è andato storto. Non pensava di trovare i coniugi in casa al momento dell’irruzione. La donna, si recava a lavoro prestissimo, intorno alle 5 del mattino. Ma ieri, per qualche sfortunata coincidenza, si trovava insieme al marito nella sua abitazione.

Tarantino, trovatosi di fronte agli zii della ex compagna, si sarebbe fatto prendere dal panico e avrebbe commesso il delitto. Nei loro confronti, infatti, c’era da tempo del risentimento. Il presunto assassino ha una figlia di due anni con la nipote della Famiglia Ferrari e la loro relazione – turbolenta negli anni- si è conclusa lo scorso maggio.
Il 51enne non l’avrebbe presa bene, ma nella sua testa c’era già in programma un cambio radicale di vita. Secondo quanto emerso dalle indagini, infatti, Tarantino aveva già prenotato un viaggio in Croazia.

Ma tutto ciò, non fa atro che confondere. Perché macchiarsi di un così terribile delitto, in vista di una partenza immediata?

L’unica spiegazione possibile, forse, è nell’alterazione mentale del presunto omicida, dovuta all’assunzione di cocaina.

Ad ogni modo, grazie alla preziosa collaborazione tra i Carabinieri e la Magistratura, il colpevole, presunto, è stato rintracciato a meno di 24 ore dal delitto. A condurre i militari verso di lui, sono stati amici e parenti della famiglia. La figlia avrebbe spiegato ai Carabinieri delle tensioni familiari dovute al carattere turbolento, e alla tossicodipendenza, di Vincenzo Tarantino. A fornire l’indizio maggiore, poi, è stato un amico dello stesso Tarantino, Alessio Rizzello, residente a Porto Cesareo. Il testimone, ha fornito ai militari informazioni utili all’identificazione del presunto assassino, spiegando, in primis, di aver ricevuto una chiamata da Tarantino, nella quale, lo stesso, lo invitava ad accompagnarlo nel tentativo di furto. Poi, l’indicazione maggiore: Tarantino si appoggiava presso un Bed and Breakfast in zona. Raggiunta la struttura, i militari non vi hanno trovato il 51enne, ma nelle lenzuola in cui si era appoggiato, c’erano delle macchie di sangue. Inoltre, l’uomo,  dopo essere scappato dall’abitazione dei coniugi, ha ordinato un panino, pagandolo con una banconota da 100 euro. Come se fosse tornato da una gita, o da una vacanza.

Gli elementi, a questo punto, accumulandosi, hanno iniziato a delineare un quadro un po’ più preciso. Dopo ulteriori indagini, costituite da attente osservazioni ed intercettazioni, i Carabinieri sono riusciti a rintracciare Vincenzo Tarantino. Si trovava a bordo della sua Audi, sulla strada che da Nardò collega ad Avetrana.

Il medico legale che l'ha visitato, ha trovato sul suo corpo graffi e segni di colluttazione, riconducibili ad uno scontro che l'uomo potrebbe aver avuto con le vittime prima di commettere l'omicidio. 

Le indagini, ovviamente, non sono finite qui. Resterebbe da capire se l'uomo abbia agito da solo, con l'aiuto di complici. "In casa è entrata una sola persona, quella che abbiamo fermato" ha spiegato il Procuratore Cataldo Motta durante la conferenza stampa di questa mattina in cui sono stati illustrati i dettagli del fermo del presunto assassino. "Le indagini sono all'inizio – ha proseguito- chiuderle in un giorno sarebbe eccessivo. E' un episodio grave, forse in passato ce ne sono stati di altrettanto gravi, ma non andrei alla ricerca della priorità della gravità. Sicuramente – ha concluso -è un episodio efferato, il cui presunto autore è stato fermato in tempi brevissimi e di questo bisogna essere grati all'Arma dei Carabinieri".

 



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