E' la regina dell'estate Porto Cesareo, anche dell'inizio della stagione estiva. Quel borgo che l'inverno poltrisce e sonnecchia sulle rive dello Jonio, non appena inizia la stagione estiva si trasforma, si anima, si veste di chiasso, diventa la culla del divertimento, della spensieratezza, del relax, del mare e delle barche, delle famiglie e dei vip. Ma da ieri pomeriggio il silenzio l'ha coperta, l'ha ammantata, l'ha azzittita. Un silenzio greve, fatto di paura e di di domande a bassa voce.
Di paura. Sì, perchè l'efferatezza con la quale sono stati uccisi Luigi Ferrari e Antonella Parente ha dell'inumano, del bestiale. Chi si è accanito contro i loro corpi con armi da taglio, martello e scalpello era preso da una furia omicida che non ha i caratteri dell' umanità.
Di domande. Sì, anche di domande, perchè tutti si chiedono cosa c'entri quella famiglia conosciuta e rispettata da tutti con un omicidio così cruento? Perchè portare via una cassaforte dall'abitazione di chi conduceva una vita modesta e, come la signora Antonella, per arrotondare i bilanci familiari andava a svolgere il ruolo di domestica presso alcune famiglie del territorio?
Le voci si rincorrono e il chiacchiericcio della strada ricostruisce i fatti. Certo non c'è l'ufficialità di un comunicato degli inquirenti che certifichi tutto. Ma la gente ricostruisce ciò che a spizzichi e mozzichi riesce a sapere ed ordinare mentalmente, sulla base della conoscenza delle persone e della comunità. A quanto si racconta, ieri mattina tutto sarebbe andato così: venuti a conoscenza che la madre sempre ligia e puntuale non si era presentata sul luogo di lavoro malgrado le ripetute chiamate al suo telefono da parte di chi l'attendeva per svolgere le attività domestiche usuali, i figli – anche loro conosciuti e stimati in città; la figlia della coppia gestisce una avviata scuola di ballo a Porto Cesareo – si sono subito mossi in direzione della casa di famiglia.
Entrati, avrebbero notato delle macchie di sangue sulle scale. Avrebbero, di conseguenza, subito immaginato il peggio. La figlia, stando ai racconti delle persone, ha preferito non salire, evidentemente scossa dalla vista del sangue, nella camera dei genitori mentre il fratello si è fatto coraggio e si è recato al piano di sopra. La porta della stanza da letto era chiusa a chiavi dall'interno. L'ha sfondata e si è trovato di fronte ad una scena terrificante, agghiacciante: i genitori ai piedi del letto: lui sgozzato, lei massacrata sul volto con martello e sclapello.
Tutto ciò alle primissime luci dell'alba di un martedì mattina di fine giugno.
Ma l'assassino o gli assassini scappando avrebbero lasciato alcune tracce, pare un po' ovunque. Tracce che i reparti di investigazione scientifca dei Carabinieri stanno continuando a valutare e ad analizzare. Pare che sia stato già trovato lo scalpello e una scala di ferro con la quale il o i malviventi sarebbero saliti dalla finestra del retro.
I Carabinieri hanno operato con tempestività assoluta e dopo una giornata intera di indagini, interrogatori einvestigazioni c'è chi giurae che – malgrado il riserbo ufficiale che doverosamente ammanta le indigini – ci sarebbe stato un fermo. Notizia al momento ancora in fase di verifica.
Tutto, però, ruota intorno alla domanda che i cittadini cesarini si fanno per strada: perchè prendere la cassaforte dalla casa di una famiglia umile e rispettata? Ci sono zone d'ombra nell'attività svolta da uno dei due coniugi? Oppure si tratta di una violenza demoniaca frutto della cieca irrazionalità? Le indagini in corso stanno cercando di dare proprio questa risposta alla famiglia e all'intera Porto Cesareo.
Ma la collettività è sotto shock, il silenzio a Porto Cesareo è irreale ed il Sindaco e la Giunta hanno indetto il Lutto Cittadino.
