Un macabro ritrovamento di ossa umane, dopo le indicazioni fornite dal boss della Scu. In fondo ad un pozzo nelle campagne di Matino in località “Lazzarello”, nelle settimane scorse, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce, accompagnati dagli uomini dei Vigili del fuoco del gruppo SAF (Speleo Alpino Fluviale), hanno scoperto i resti piuttosto datati di una persona. Il luogo esatto è stato indicato dal 50enne Angelo Salvatore Vacca, un ergastolano originario di Racale che ha accompagnato gli uomini in divisa sul posto. Le ossa, secondo quanto sostenuto dal detenuto, appartergono a Claudio Giorgino, un giovane di Taviano scomparso nel 1997.
La confessione dell’ergastolano
Angelo Salvatore Vacca è assistito dall’avvocato Francesco Fasano. Il legale afferma «Il mio assistito si è tolto un peso dalla coscienza ed ha confessato l’omicidio, facendo ritrovare il corpo della vittima, affinché fosse data degna sepoltura“. E aggiunge: “Vacca ha ammesso le proprie responsabilità, senza coinvolgere nessun’altro“. Infine, l’avvocato Fasano precisa, però, che il 50enne “non sta avviando un percorso di collaborazione con la giustizia“.
Angelo Salvatore Vacca deve scontare nel carcere di Milano, la condanna in via definitiva per l’omicidio di Luciano Stefanelli, il boss emergente ucciso a colpi di kalashnikov, nel centro di Taviano, nel mese di luglio del 1995.
Intanto, nella giornata di sabato, il legale incontrerà il proprio assistito presso la Casa Circondariale di Borgo San Nicola, dove il detenuto è stato momentaneamente trasferito.
L’autopsia
Il procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi, che coordina le indagini, ha conferito nelle scorse ore, l’incarico per l’esame autoptico al medico legale Alberto Tortorella ed al professore Francesco Introna, direttore dell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari. L’autopsia, che si svolgerà nei prossimi giorni, servirà a confermare se le ossa ritrovate appartengano a Giorgino e se le dichiarazioni del boss siano da ritenere attendibili. Non solo, l’esame dovrà eventualmente fornire delle risposte sulle modalità della sua morte.
Chi era Claudio Giorgino
Il giovane di Taviano è scomparso 22 anni fa. Aveva alcuni piccoli precedenti penali per reati contro il patrimonio, ma non era considerato dagli inquirenti una figura emergente della criminalità organizzata. Ad ogni modo, da quanto venne a galla all’epoca dei fatti, si sarebbe trattato di un caso di “lupara bianca”. Ora saranno le indagini a verificare il movente e le circostanze in cui è avvenuto il presunto omicidio.
“Ora silenzio”
Nel frattempo, in attesa dei risultati clinici di confronto sul DNA, la famiglia di Giorgino Claudio chiede “comprensione del proprio dolore. L’anziana madre dello scomparso, oggi 92enne, da quel 24 agosto del 1994 giorno in cui Claudio, allora trentenne, uscì da casa per non farvi più ritorno, vive nella continua speranza di riabbracciare il figlio o avere una tomba su cui piangere la prematura morte”.