Era stato l'unico, della banda del "puntina" ad ottenere i domiciliari, dopo il pestaggio a scopo di rapina ai danni di un operaio di Surbo, ma da una perquisizione dell'abitazione, sono venuti fuori 43 grammi di cocaina e dopo l'arresto è arrivata la condanna.
Carlo Coviello 38 anni, detto " Macucu" dovrà scontare 4 anni e 3 mesi, (considerando le attenuanti generiche) in seguito a patteggiamento, come stabilito nella mattinata odierna dal Gup Stefano Sernia. Il suo difensore Marco Pezzuto aveva concordato la pena, con il pubblico ministero Francesca Miglietta (il pm di udienza era Carmen Ruggiero). Coviello che era l'unico dei sei della banda, a non avere precedenti penali, si era anche dichiarato assuntore di cocaina; inoltre dal controllo effettuato dai militari sarebbero stati trovati soltanto dei bilancini, ma nessuna sostanza da taglio. Infine, il 38 enne di Surboavrebbe mandato dal carcere, dov'è stato detenuto per quattro mesi e mezzo, una missiva scritta di suo pugno ed indirizzata sia al Gip Maritati ( risultato poi "incompatibile", poiché stava già occupandosi della vicenda del pestaggio a scopo di rapina) che al pm Francesca Miglietta. In essa egli spiegava, in merito alla cocaina rinvenuta in diversi confezionamenti, che il quantitativo "minore" era ai fini di spaccio e gli serviva per "ripagarsi" la spesa per l'acquisto della quantità maggiore di cocaina trovata in suo possesso.
Ricordiamo che il 15 maggio scorso, cinque persone furono arrestate, poiché avrebbero malmenato e rapinato un operaio 30enne di Surbo, una presunta "lezione" alla vittima, poiché quest'ultima molestava la compagna di uno di essi. Si trattava di del 30enne Gianluca Negro, di Surbo, considerato il capo della banda e soprannominato “Puntina” (da cui prende in nome l’operazione condotta dagli agenti della Polizia) e Giovanni Negro 27 anni, anch'egli surbino, difesi dall'avvocato Pantaleo Cannoletta; il trepuzzino Cristian Cito, di 26 anni, difensore Antonio Savoia; Luca Cesaria,21 anch'egli di Trepuzzi, legale Giordano Bacile Di Castiglione; Cristian Lazzari, 32 (Carlo Coviello 38 anni, difensore Marco Pezzuto invece fu, come detto, arrestato dopo per la vicenda di droga).
Il fatto da cui è nata quest’operazione,risale allo scorso 3 aprile quando, intorno alle ore 22.30, il personale della Sezione Volanti è intervenuto presso l’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce in cui era arrivato un operaio di Surbo che era stato vittima di una rapina. Ai poliziotti egli ha raccontato che, mentre si trovava nel proprio paese a bordo della sua auto, è stato affiancato e fermato da un gruppo di giovani che viaggiavano a bordo di due auto, una “Fiat 500” verde pastello, dalla quale sono scese quattro persone e una “Audi A4 SW” nera dalla quale ne sono scese altre due. Questi ultimi, dopo aver aperto la portiera dell’auto con la forza, hanno fatto scendere la vittima e, quindi, uno dei quattro a bordo della Fiat 500, armato di pistola, lo ha colpito al capo; successivamente, gli aggressori avrebbero infierito contro la vittima con calci e pugni su tutto il corpo.
I sei, successivamente, si sarebbero allontanati con le proprie auto e con quella della vittima, il quale, soccorso da un amico, è stato condotto in ospedale.