Finisce sotto processo, un autista della Sgm accusato di estorsione e usura verso un imprenditore. In mattinata, il gup Giulia Proto, al termine dell’udienza preliminare, ha rinviato a giudizio Vito Baglivi, 52enne leccese. Dovrà presentarsi il 7 dicembre, dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale per l’inizio del processo.
I fatti si sarebbero verificati tra luglio e novembre del 2011. Secondo l’accusa rappresentata dal sostituto procuratore della Dda Carmen Ruggiero, l’ex dipendente della Sgm avrebe ricevuto dall’imprenditore edile, in sei tranches, somme di denaro oscillanti trai 1.000 ed i 4.000 euro, con interessi usurari tra il 94 % ed il 190 %, come corrispettivo di precedenti prestiti sotto forma di assegni.
Non solo, poiché Baglivi avrebbe minacciato l’imprenditore. Sottolineando che quel denaro prestatogli apparteneva a personaggi noti nell’ambiente dell’usura, e che se non avesse pagato gli interessi, non avrebbero esitato a recuperarlo con la forza e lo avrebbero sparato. La vittima sarebbe stata così costretta a consegnare varie cambiali per circa 20.800 euro, in cambio di alcuni assegni pretesi a garanzia dei prestiti.
Vito Baglivi è assistito dall’avvocato Giovanni Battista Cervo e potrà difendersi dalle accuse nel corso del dibattimento.
Invece, l’imprenditore si è costituito parte civile attraverso l’avvocato Francesca Conte.
L’altra inchiesta
Vito Baglivi è stato coinvolto in passato nell’inchiesta penale sui presunti pass falsi.
Alla fine, per l’autista della Sgm, accusato di ricettazione e per l’avvocato Gaetano Messuti, ex assessore ai Lavori pubblici del Comune di Lecce, sotto inchiesta per falso materiale, è arrivato il decreto di archiviazione del gip.
Le indagini presero il via nel marzo del 2014, dopo che un presunto tagliando contraffatto fu trovato da un ausiliario del traffico, sul cruscotto della Mercedes di Messuti, assessore della Giunta presieduta dall’allora Sindaco Paolo Perrone, che era parcheggiata nelle vie del centro.
E scattò il sequestro del tagliando da parte degli uomini di polizia giudiziaria della Municipale di Lecce.