Operato alla milza per la spinta del compagno di classe, reato estinto per uno studente dopo “messa alla prova”


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Si conclude positivamente, il periodo di messa alla prova per un 17enne di un paese alle porte di Lecce, accusato di aver spinto un compagno di classe, provocandogli un danno alla milza.

Il gup Ada Colluto, al termine dell’udienza preliminare, ha dichiarato estinto il reato di lesioni personali colpose, contestato dal pm Imerio Tramis, disponendo il non luogo a procedere.

La difesa rappresentata dai legali Alexia Pinto ed Alessandro Costantini Dal Sant, ha sempre sostenuto che si sia trattato di un’incidente, in cui i due ragazzi si sarebbero spinti reciprocamente. Dunque, non fu un atto di bullismo né un gesto volontario.

L’imputato, ha svolto un periodo di volontariato in un centro per disabili, per la durata di dieci mesi. Il programma di “riabilitazione” è stato stilato di concerto con i Servizi Sociali.

La denuncia

Occorre ricordare che la famiglia di uno studente della Provincia, presentò una denuncia in Questura nell’aprile del 2018. I genitori del ragazzo che frequenta l’istituto tecnico economico “Olivetti” di Lecce, assistiti dal legale Silvio Verri, ritenevano che il figlio fosse stato vittima degli atteggiamenti prepotenti di un compagno di classe

L’episodio clou si sarebbe verificato il 19 aprile di due anni fa. Secondo i denuncianti, mentre lo studente si trovava in classe, il compagno si avvicinava, pretendendo il pacco di patatine che stava consumando. Di fronte al suo rifiuto, lo spintonava violentemente contro un banco. Il 15enne subiva un duro colpo all’addome. Tornato a casa, continuava ad avvertire dolore per due giorni; il sabato mattina, poi, gli insegnanti chiamavano il 118 e il ragazzo veniva trasportato presso l’Ospedale Vito Fazzi di Lecce e operato d’urgenza alla milza.

Nel corso delle indagini sono stati ascoltati svariati testimoni, tra cui la Dirigente Scolasitca, i quali hanno negato che si fosse trattato di un atto di bullismo. La scuola non ha sospeso il ragazzo che ha regolarmente frequentato l’anno ed è stato promosso. Inoltre, non sarebbero emerse condizioni di disagio all’interno del nucleo familiare.