Operato alla milza dopo la spinta del compagno di classe, “Non fu un gesto volontario”

È quanto affermato dal pubblico ministero Imerio Tramis, nel corso dell’udienza preliminare tenutasi presso il Tribunale dei minori.

Non fu un atto di bullismo nè un gesto volontario. È quanto affermato dal pubblico ministero Imerio Tramis, nel corso dell’udienza preliminare relativa all’inchiesta sul ragazzo operato alla milza, dopo essere stato spinto da un compagno di classe. La Procura dei Minori ha difatti derubricato il reato di lesioni personali dolose gravissime in lesioni colpose.

Intanto, il gup Aristodemo Ingusci ha rinviato al prossimo aprile per il proseguo della discussione in aula. L’imputato, un 15enne di un paese alle porte di Lecce, è assistito dallavvocato Alessandro Costantini Dal Sant. La difesa potrebbe avanzare richiesta di messa alla prova (permette la sospensione del processo e la possibilità di estinguere il reato, aderendo ad un progetto di rieducazione, stabilito di concerto con i Servizi Sociali) o il giudizio abbreviato.

Nei mesi scorsi, il pubblico ministero ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini nei confronti del 15enne. Successivamente, il legale del ragazzo ha chiesto l’interrogatorio, ritenendo che si fosse trattato di un evento colposo e non doloso. L’indagato ha sostenuto fermamente che fosse stato un urto accidentale a provocare l’impatto con lo spigolo del banco e la successiva rottura della milza.

Nel corso delle indagini sono stati ascoltati svariati testimoni, tra cui la Dirigente ed il compagno di classe, i quali hanno negato che si fosse trattato di un atto di bullismo. La scuola non ha sospeso il ragazzo che ha regolarmente frequentato l’anno ed è stato promosso. Inoltre, non sarebbero emerse condizioni di disagio all’interno del nucleo familiare dell’indagato.

La denuncia

Occorre ricordare che la famiglia di uno studente della Provincia, presentò una denuncia in Questura nell’aprile scorso. I genitori del 15enne, che frequenta l’istituto tecnico economico “Olivetti” di Lecce, ritenevano che il figlio fosse stato vittima degli atteggiamenti prepotenti di un compagno di classe.

L’episodio

L’episodio clou si sarebbe verificato il 19 aprile scorso. Secondo i denuncianti, assistiti dallavvocato Silvio Verri, mentre il ragazzo si trovava in classe, il compagno si avvicinava, pretendendo il pacco di patatine che stava consumando. Di fronte al suo rifiuto, lo spintonava violentemente contro un banco.

Il 15enne subiva un duro colpo all’addome. Tornato a casa, continuò ad avvertire dolore per due giorni; il sabato mattina, poi, gli insegnanti chiamavano il 118 e il ragazzo venne trasportato presso l’Ospedale Vito Fazzi di Lecce e operato d’urgenza alla milza.



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