Arriva la condanna a 2 anni, per il 37enne di origini marocchine arrestato nei mesi per aver preso in ostaggio la moglie, ricoverata in ospedale dopo avere partorito il figlio, alcuni giorni prima. La sentenza (che prevede l’esclusione della contestata recidiva) è stata emessa dal giudice monocratico Alessandra Sermarini che ha accolto la richiesta di condanna a 2 anni del vpo d’udienza Antonio Zito.
L’imputato rispondeva dei reati continuati di sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale. È difeso dall’avvocato Carlo Caracuta, che ha chiesto la derubricazione del reato di sequestro di persona in violenza privata ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni, trovando l’opposizione della Pubblica Accusa. Il legale una volta depositate le motivazioni della sentenza (entro 90 giorni), farà ricorso in Appello.
I fatti
I fatti risalgono al 31 agosto del 2019, quando il 37enne ha preso in ostaggio la moglie 41enne ricoverata nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale “Cardinal Panico” di Tricase.
L’uomo, come notato da tutti i presenti, appoggiato sulla ringhiera del balcone al quinto piano, stringeva forte la compagna cingendole il braccio attorno al collo. In mano impugnava un coltello con una lama di ben 15 cm. Non è stato facile riportarlo alla ragione e anche la trattativa con i militari è stata difficile. Quando la moglie è stata messa al sicuro, i carabinieri guidati dal comandante Alessandro Riglietti sono intervenuti per disarmarlo, ma il 37enne ha opposto resistenza dimenandosi e cercando di colpirli.
L’uomo è stato arrestato e tradotto nella Casa Circondariale di Lecce, come disposto dal pubblico ministero Alberto Santacatterina.
Nel corso dell’udienza di convalida dinanzi al gip Simona Panzera, l’arrestato ha risposto alle domande del giudice, sostenendo di avere agito d’impeto, in preda ad un forte stato d’ansia e sotto effetto di cocaina. Ha precisato di non avere pianificato il “sequestro” e che non aveva intenzione di far male alla moglie. Ed ha aggiunto di avere sottratto il coltello dal vassoio della colazione della donna, nel reparto di ginecologia.
Il giudice ha comunque convalidato l’arresto e confermato la misura del carcere. Solo successivamente, il 37enne ha ottenuto gli arresti domiciliari su istanza del proprio difensore.