Anatra zoppa, Rotundo apre un varco: “una iatturra il commissariamento della città”


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E adesso o si scende a compromessi o si va verso il commissariamento. Non ci sono altre strade, al momento, all’orizzonte per il Comune di Lecce: le mancate dimissioni da parte dei Consiglieri di centrodestra, adesso maggioranza in aula, hanno reso di fatto impossibile la strade di nuove, pronte, elezioni.

Il bluff della mancanza delle 17 firme necessarie per mandare a casa già oggi la Giunta Salvemini non ha prodotto frutti sperati agli azzurri che adesso sono nuovamente divisi: il dubbio, ora, è se continuare tutti compatti in una forte opposizione, oppure valutare di volta in volta e come votare le proposte del Sindaco. Lui, Carlo Salvemini, ha tracciato la via: la prova del 9 sarà tra un mese, quando a Palazzo Carafa si voterà il Bilancio di previsione. O ci sono i numeri, o la legge parla chiaro: scioglimento degli organi e tutti a casa.

Così, mentre molti esponenti del centrodestra riflettono, dal centrosinistra arrivano aperture: il primo tra tutti è stato il Consigliere di Andare Oltre Massimo Fragola che nell’ultima seduta del Consiglio Comunale (quella dell’insediamento dei nuovi eletti) ha teso una mano, adesso è la volta del Partito Democratico.

“Il gruppo del Pd sostiene convintamente l’iniziativa di Salvemini; faremo di tutto perché la città non torni indietro e abbia una giunta in grado di governare stabilmente, in grado cioè di dare risposte alle tante questioni irrisolte che non possono essere ulteriomemte rinviate, perché penalizzerebbero pesantemente lo sviluppo della città”.

A dirlo è Antonio Rotundo che mette in chiaro gli obiettivi: il nuovo Pug, il Piano comunale delle coste, il Piano urbano della mobilità sostenibile, il Piano del Commercio. Queste le macro aree su cui lavorare, insieme.

“Perrone e i suoi ex assessori – scrive Rotundo – lavorano invece per l’arrivo del commissario prefettizio mostrando così se c’è ne fosse ancora bisogno come il loro vero obiettivo sia la rivincita politica e non gli interessi della citta di cui in verita non si sono mai effettivamente occupati.

“Il commissario sarebbe una condanna”

Chi sostiene infatti che il commissario prefettizio è una soluzione utile per la citta è in palese malafede e con cinismo la condanna per oltre un anno alla paralisi politico-amministrativo unicamente con l’obiettivo di riproporsi alla sua guida.

È innegabile ed evidente a tutti che fondamentali strumenti di programmazione di cui la città ha estremo bisogno non potranno essere approvati da un Commissario Prefettizio senza un indirizzo politico del Consiglio comunale e senza legittimazione popolare.

Deve essere chiaro allora che la linea irresponsabile di Perrone e dei suoi ex assessori porta allo stallo della citta e che con loro nessun confronto è possibile; siamo interessati al contrario a dialogare e ad avviare un confronto alla luce del sole con liste civiche e consiglieri estranei e non compromessi nella gestione fallimentare delle giunte Perrone.

Tocca a noi dare una prospettiva alla città ed aprire una discussione per verificare sui contenuti la possibilità di una maggioranza disponibile a condividere un percorso comune non per tirare a campare, ma per un governo per l’intero mandato, convinti che per fare le scelte che ci attendono non servono maggioranze occasionali ne’ il voto di volta in volta su singoli provvedimenti.

Questo è il banco di prova che ci attende, questa è la sfida a cui sono chiamate le forze che avvertono la responsabilità di questo difficile passaggio della nostra città, questo l’obiettivo che ci vedra impegnati nelle prossime settimane perché non ci vogliamo arrendere all’idea di consegnare la città ad un lungo commissariamento”, conclude Rotundo.