LeccEcclesiae entra in campagna elettorale e interessa la politica salentina. Alcune perplessità sul progetto “alla scoperta del Barocco” erano già state sollevate dalle guide turistiche qualche giorno fa. Ma ora è il candidato sindaco di Sinistra Comune ad intervenire e a puntare il dito contro l’iniziativa dell’Arcidiocesi di Lecce e della Cooperativa ArtWork.
Mario Fiorella riflette sulla natura del ticket di ingresso per alcune chiese del centro di Lecce. I 10 euro che consentono l’accesso ai 4 siti non sarebbero che “una tassa sulla libera fruizione di monumenti storici”. Ed è sui restauri che il candidato sindaco spinge, fatti grazie a ingenti erogazioni di denaro pubblico. Sono beni, che oltre alla loro natura religiosa, appartengono alla collettività in quanto beni comuni e “come tali vanno condotti e tutelati in nome dell’interesse pubblico”.
L’incontro con gli operatori del settore
È fresco l’incontro con le guide turistiche e gli operatori del settore da parte dei candidati di sinistra. Molte perplessità e criticità sono emerse a partire dalla necessità di esibire un documento di identità per dimostrare il proprio stato di residente o visitatore per tutti coloro che si recheranno in chiesa. A questo si aggiunge la situazione delle scolaresche dalla scuola media in visita al capoluogo salentino in su che dovranno pagare il ticket d’ingresso.
È un’imposizione senza precedenti in altre città italiane, secondo Sinistra comune, che sembrerebbe ignorare le indicazioni della stessa Conferenza Episcopale Italiana: solo per alcuni luoghi sarebbe consentita l’adozione del ticket, come cripta, campanile e battistero, che sono separati dal corpo principale della chiesa. Per tutti i fedeli non ci devono essere limitazioni.
Ad aggravare il tutto c’è il danno agli operatori del settore che è a tutto vantaggio di “una cooperativa, costituita da privati, dando vita ad un monopolio di fatto”.
L’appello all’Arcivescovo
“Rivolgiamo, pertanto, un appello a S.E. l’Arcivescovo Michele Seccia, affinché intervenga per bloccare questo tentativo di privatizzazione di beni pubblici e storici, e a tutte le altre categorie (commercianti, ristoratori, albergatori, operatori culturali), sulle quali ricadrebbero le conseguenze economiche di una operazione così arbitraria e iniqua, affinché si mobilitino. Come candidato sindaco, sento il dovere di mantenere alta l’attenzione su questo tema e di assumere il massimo impegno affinché questa operazione possa essere ripensata”.