Doveva essere ricordata come la conferenza stampa dell’ordinanza sindacale antiprostituzione, quel provvedimento varato dal Sindaco di Lecce Paolo Perrone che d’ora in avanti farà pagare alle lucciole ed ai loro clienti che le importunano sulle strade del sesso multe di 300euro, rispondendo così al malessere che tanti leccesi hanno più volte espresso anche dalle pagine di leccenews24.it.
Invece la portata pubblica di quell’ordinanza è passata sottotraccia rispetto alle dichiarazioni rilasciate dal primo cittadino al margine dell’incontro con i giornalisti sulla ormai celebre informativa che la Dia ha passato ai giudici; un rapporto in cui, nell’ambito dell’Operazione Eclissi che ha portato a galla buona parte degli affari illeciti della Scu, si raccontano le interconnessioni tra ambienti mafiosi e politica finalizzati a convogliare il consenso elettorale durante la tornata amministrativa del 2012, quella in cui fu eletto Paolo Perrone sindaco per la seconda volta superando di gran lunga l’attuale assessore alle attività produttive della Regione Puglia Loredana Capone (Cinque anni prima l’attuale sindaco aveva invece battuto la concorrenza di Antonio Rotundo con una percentuale di voti altrettanto alta, come nel secondo mandato).
In quell’informativa si dice che nel 2012 la Scu sarebbe pesantemente scesa in campo nelle elezioni comunali appoggiando un candidato del centrodestra diventato poi assessore della attuale Giunta Perrone.
Il Sindaco, tornando sull’episodio, è stato molto chiaro: ha innanzitutto ricordato che l’informativa è pur sempre un’informativa (e che quindi bisogna attendere il riscontro dei fatti), che il rimpasto imminente del suo esecutivo non ha nulla a che fare con gli episodi del 2012 (tutti da dimostrare) e poi ha lanciato la palla (o la bomba, secondo alcuni) nello schieramento avversario affermando che il collegamento tra la mafia e la politica sarebbe stato effettuato da un soggetto (si parla del 62enne Mario Blago) che dieci anni prima, nel 2002, era stato candidato nel centrosinistra, nella lista della margherita, a sostegno dell’allora candidato sindaco del centrosinistra, l’ex magistrato Alberto Maritati.
Apriti cielo! Il centrosinistra salentino ha rispedito al mittente le parole del sindaco, considerandole una sorta di atteggiamento al rimpallo delle responsabilità che non porta da nessuna parte se non è contrassegnato da una dura presa di posizione politica, in attesa che la giustizia faccia il suo corso. Se nei giorni scorsi era toccato ad Umberto Uccella ricordare la gravità dei fatti che emergerebbe nell'informativa della Dia, nella mattinata di oggi era intervenuto il Segretario del Partito Democratico di Lecce Fabrizio Marra: ‘Il sindaco Paolo Perrone cerca di alzare cortine fumogene o di gettare la palla in calcio d'angolo, ma resta la questione tutta politica relativa alla vicinanza di presunti ambienti della criminalità organizzata ad esponenti della sua giunta. Non serve alla nostra città e neanche all'immagine dello stesso primo cittadino, tentare di gettare ombre sul centrosinistra, parlando delle elezioni comunali leccesi di ben tredici anni fa (2002), sulle quali ha già puntualmente risposto il Senatore Maritati. Ciò che merita un chiarimento tutto politico sono invece le vicende legate alle scorse elezioni amministrative (2012) sul cui scenario emerso in queste ultime settimane il Sindaco non può far finta di nulla. Perrone ha un dovere nei confronti della città di Lecce e della sua onorabilità, perché non è il Sindaco del centrodestra o di una parte di esso, ma di un intera comunità e le ombre sull'Amministrazione della città capoluogo sono ormai tante’.
Subito dopo aveva preso la parola l’allora competitor di Perrone, nel 2012 appunto, l’attuale assessore regionale Loredana Capone: ‘Le notizie apparse sulla stampa negli scorsi giorni sulla commistione tra criminalità organizzata e parte dei soggetti coinvolti nella campagna elettorale del 2012, non ci possono lasciare indifferenti. Sono intercettazioni che fanno male e non solo perché in chi trucca il voto si sente la gioia di far venire l'infarto a chi come me cerca di comportarsi da persona per bene. Fanno male perché raccontano di un clima di sostanziale vicinanza e, a tratti sottomissione, di alcuni candidati a metodi e pratiche che dovrebbero essere lontani anni luce da chi vuole rappresentare con "disciplina e onore", così come la nostra Costituzione ci ricorda, il bene comune. Per questo partendo dal sempre puntuale lavoro della Magistratura e delle Forze dell'Ordine, tutte le donne e gli uomini impegnati nelle istituzioni, così come tutte le cittadine e i cittadini, hanno il dovere di richiedere, da un lato una grande operazione verità sulla città e sul territorio salentino, che è un’operazione di civiltà, dall'altro il dovere di impegnarci per fare in modo che fatti di questa gravità non abbiano più luogo. Per questo risulta fuori luogo l'intervento del Sindaco Perrone che, invece di affrontare la questione di petto, dimostrandosi così finalmente preoccupato del bene della comunità leccese, preferisce tentare di provocare una polemica sterile e tutta politichese dalla quale mi tengo orgogliosamente alla larga’.
Da ultimo, nel pomeriggio è intervenuto sull’argomento il capogruppo a Palazzo Carafa del Partito Democratico, Paolo Foresio, ancora più duro nei toni dei suoi colleghi di partito: ‘È vergognoso, Perrone crede che i cittadini leccesi non abbiano compreso la situazione ed, invece di chiedere scusa alla città, ancora una volta perde un'occasione e ci riprova con il giochino di spostare l'attenzione in maniera discutibile nel campo avversario. Caro Perrone, qui nessuno ha voglia di giocare, oramai non sei più credibile. I tuoi dieci anni passeranno alla storia come il periodo più buio per la nostra città. Sull'inchiesta in corso, la città si aspetta dal governo cittadino almeno risposte immediate e gesti concreti per scongiurare l'idea di vedere associato il buon nome di Lecce a collusioni con la criminalità, non certo di nascondere la testa sotto la sabbia come pare intenzionato a fare. Gli consiglierei, quindi, un comportamento finalmente maturo, prendendosi già ora la responsabilità politica della spinosa questione e passando ai provvedimenti seri. Noi come gruppo consiliare decideremo a breve e collegialmente quali azioni per parte nostra avviare‘.
Insomma si aspettano giornate intense e calde per la politica salentina, tra spifferi da Palazzo e polemiche fatte in casa. Sullo sfondo il rimpasto della Giunta Perrone che adesso diventa un po' più complicato; difficile svincolare le scelte del primo cittadino dai rumors che si ascoltano in città.