Tregua armata a Palazzo Carafa tra Salvemini e Prima Lecce. I tre consiglieri non parteciperanno alle riunioni di maggioranza


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Gli appassionati della telenovela che ha per protagonisti il Sindaco Carlo Salvemini e i tre consiglieri di Prima Lecce possono dormire sonni tranquilli. Ci saranno ancora altre puntate, scongiurato il rischio game over.

Insomma è ri-scoppiata la pace e tutto sembra essere tornato ai giorni felici dell’accordo politico, siglato ovviamente per il bene della comunità, che consentì di aggirare gli effetti dell’anatra zoppa.

‘Con l’incontro odierno si sono ribadite le ragioni che hanno motivato l’accordo siglato nel marzo scorso: garantire un governo alla città e il raggiungimento di obiettivi strategici da tempo attesi. Il sindaco – si legge nella nota stampa diramata al termine dell’incontro – ha voluto anzitutto ringraziare i consiglieri per l’appoggio convinto finora garantito, che ha consentito l’approvazione di numerosi importanti provvedimenti, sottolineando quindi come nessun ostacolo è stato posto da Prima Lecce nell’azione di governo’.

In sostanza la crisi amministrativa viene scongiurata per il momento: Prima Lecce si impegna a sostenere la Giunta Salvemini e il sindaco, da parte sua, prende l’impegno di coinvolgere maggiormente i tre consiglieri nelle scelte di governo. Anche se proprio sulle modalità di coinvolgimento scoppia il caso che sembra destinato a far scricchiolare l’accordo raggiunto.

Nella nota inviata da Palazzo Carafa si legge, infatti, che il Sindaco ‘ha fatto propria la richiesta di garantire momenti specifici di confronto con Prima Lecce oltre le consuete e programmate riunioni di maggioranza’.

Sul post pubblicato nella pagina Facebook del gruppo consiliare sparisce il riferimento alle riunioni di maggioranza e si parla solo e soltanto di ‘momenti specifici di confronto con Prima Lecce’ a rimarcare che Finamore, Calò e Gigante appoggiano la maggioranza ma non ne fanno parte.
E la differenza non è di poco conto.

Salvemini, quindi, porta a casa un importante risultato quello del sostegno alla sua Giunta, ma adesso dovrà fare i conti con i tre proprio su quella delibera di riassestamento degli equilibri di bilancio che vide l’astensione di Prima Lecce. Finamore, Calò e Gigante chiedono la modifica di quell’atto considerato vessatorio nei confronti dei cittadini leccesi.

Il Sindaco dovrà adeguarsi e accettare di smontare un documento sul quale ripone buona parte del suo impegno politico di risanamento dei conti pubblici.
C’è tutto il tempo però per rinsaldare la pace o dissotterrare nuovamente l’ascia di guerra. E sennò che soap opera sarebbe?