“Un accordo di potere nel segno dell’inciucio”. Le reazioni al Patto di Salvemini con ‘Prima Lecce’

Dopo la conferenza stampa del sindaco Carlo Salvemini, arrivano le reazioni da parte della politica cittadina. I tre consiglieri di “Prima Lecce” spiegano il loro ragionamento, ma Forza Italia e Perrone attaccano.

“Ieri sera a Palazzo Carafa abbiamo sottoscritto il ‘Patto per la città’, un accordo politico programmatico per garantire la governabilità di Lecce a partire dall’approvazione del bilancio di previsione.  Lo abbiamo fatto con onore e senza rivendicare alcuna poltrona perché ciò che ci interessa veramente sono obiettivi concreti da realizzare e non incarichi da assegnare. I contenuti dell’accordo, i punti programmatici indicati sono la risposta più chiara a chi si domanda le ragioni di una scelta politicamente impegnativa ma che abbiamo assunto con consapevolezza e responsabilità.  Al fine di evitare ogni possibile speculazione e strumentalizzazione politica, comunichiamo la nostra volontà di fuoriuscire, con decorrenza immediata, dal gruppo Grande Lecce e annunciamo la costituzione di un nuovo gruppo consiliare autonomo e indipendente: Prima Lecce”. Firmato, Antonio Finamore, Paola Gigante e Laura Calò.

Con queste parole i tre consiglieri comunali eletti tra le fila del centrodestra fuoriusciti da Grande Lecce hanno spiegato i motivi che li hanno spinti a sottoscrivere l’accordo con il Sindaco Salvemini che consente al centrosinistra di ritrovare la maggioranza in Consiglio Comunale. Una maggioranza (17 contro 14) che adesso consentirà al duo Salvemini-Delli Noci di approvare dapprima il Bilancio e poi di continuare a governare Lecce con l’Agenda del Cambiamento. Almeno fino al 2020.

Inevitabilmente, la conferenza stampa del Primo Cittadino di questa mattina ha aperto il varco a polemiche e reazioni, soprattutto nel centrodestra che, dopo poche settimane dalla sentenza che ha decretato l’anatra zoppa, si è ri-trovata minoranza sostanziale.

Forza Italia è un fiume in piena

Le prime parole arrivano in massa da Forza Italia. Con una nota da parte del Coordinamento Provinciale, il Consigliere Paride Mazzotta dice: “Con la sottoscrizione del “Patto per la Città” questi consiglieri hanno scritto una brutta pagina di politica per il centrodestra leccese. Che cosa racconteranno agli elettori che li hanno scelti per la loro appartenenza alla coalizione di centrodestra e votati in base ad un programma elettorale che non è già più quello? E poco o nulla c’è da dire anche rispetto al centrosinistra che sbandierava la propria volontà di essere legittimato a governare solo dal consenso elettorale ma che adesso per restare a galla ha dovuto procedere con la “campagna acquisti” di primavera tra i banchi dell’opposizione”.

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In prima fila Mazzotta, Vitali, Pagliaro e Sturdà

Sulla stessa lunghezza d’onda il Coordinatore cittadino dei berlusconiani Cristian Sturdà per il quale “alla fine la vera natura del Sindaco Carlo Salvemini (e non solo) venne a galla. Il Primo Cittadino e la sua Giunta hanno ritrovato i numeri necessari per governare anche in Consiglio ancora una volta fregandosene dell’indirizzo dettato dagli elettori, unici veri artefici di un mandato elettorale. Altro che firma mancanti per improvvisi viaggi all’estero!”.

Sturdà critica il tentativo riuscito del sindaco di salvare la poltrona parlando di “manovre di vero e proprio calciomercato che alla fine sconfessano il voto espresso dai cittadini leccesi e persino il verdetto del Consiglio di Stato che ha consegnato alla Giunta Salvemini-Delli Noci un’anatra zoppa, ma guarita con mistiche operazioni di ‘cure alternative’.

Gli elettori puniranno questi tradimenti: Forza Italia era convinta, e tale resta, dell’assoluto NO all’inciucio, perché di questo di si tratta”.

“Resto al mio posto, all’opposizione”. Questa la posizione della Consigliera Federica De Benedetto che dopo aver analizzato le percenutali che hanno portato Carlo Salvemini alla fascia tricolore, chiosa: “oggi, grazie all’accordo con tre consiglieri eletti nella squadra del centrodestra, chiede di sopravvivere fino al 2020 per andare alle elezioni assieme alle regionali. Personalmente, resto dove i miei elettori mi hanno eletta: all’opposizione di questa Giunta”.

Perrone: “tramonta la figura tutta d’un pezzo di Salvemini”

Non le manda a dire nemmeno l’ex sindaco Paolo Perrone che parla di un “grossolano accordo di potere” da parte di Salvemini e Delli Noci. “Oggi – dice – senza particolari sforzi di etichettatura, come il Sindaco ci ha provocatoriamente invitato a fare, il “patto per la città” appare a tutti un modo per guarire l’anatra zoppa e restare attaccato alla poltrona, come era un modo per arrivarci la convergenza con Delli Noci al ballottaggio. Ieri Salvemini faceva miseri compromessi con un candidato Sindaco presentatosi alla città come equidistante e diverso dai due schieramenti, oggi li fa con tre consiglieri eletti nel centrodestra. Tramonta così la figura di un Carlo Salvemini tutto d’un pezzo, coerente sino in fondo e insofferente ai compromessi. Anche i suoi elettori più affezionati dovranno ricredersi. Credo, in ogni caso, che Lecce e i leccesi non meritino questo governicchio trasformista e degli equivoci.”

Luigi Mazzei, coordinatore provinciale di Puglia Popolare, ha espresso in un duro commento, tutto il suo disappunto. “Si fa passare come Patto per la Città, un becero e squallido Patto per la Poltona! Dovrebbero avere vergogna il Sindaco Salvemini, fortemente ancorato alla sua poltrona, ed i voltagabbana (compreso il loro regista padano) che lo sosterranno. Tutti hanno dimostrato – continua Mazzei – di avere in comune la paura di affrontare gli elettori e di essere rieletti! Dovrebbero ricordare di essere maggioranza grazie al 2,2% di Lecce Popolare!”

Soddisfatto il Partito Democratico. Ma anche da sinistra arrivano critiche

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Maurizio Deta

Dall’altra parte della barricata, invece, si esulta. Il PD, attraverso il Segretario cittadino Deta, si dichiara “soddisfatto per l’impegno profuso dal Sindaco Salvemini per proseguire l’esperienza di governo, nell’esclusivo interesse di raggiungere gli obiettivi strategici per migliorare la qualità di vita nella nostra città”.

Ma anche da sinistra qualcuno recapita critiche. È il caso del presidente regionale di “La Puglia con Emiliano”, Paolo Pellegrino, che attacca: “la soluzione data da Salvemini allo stallo istituzionale mi pare la peggiore per la città. Nell’accordo con i tre consiglieri che simulano una posizione di autonomia strumentale a sollevare il loro sponsor dall’inevitabile imbarazzo della Lega, non vi sono né prospettive di governo né continuità con la linea di coerenza umana e politica che sembrava caratterizzare Salvemini.

Il superamento dell’impasse determinato dalla sentenza dei giudici amministrativi andava certamente perseguito ma nel contesto di un accordo chiaro e strategico con lo schieramento opposto, non con “accordicchi” privi di spessore e esclusivamente finalizzati a rianimare temporaneamente il sindaco. Fino a che i burattinai decideranno di togliere la spina quando i tempi saranno maturi per soluzioni alternative di guida di governo e costituzione di una diversa maggioranza. La città si aspettava una soluzione più dignitosa e capace di affrontare realmente i problemi che la assillano”.

 



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