Lo aveva promesso e lo ha fatto. “Al Lecce servono quattro innesti, uno per reparto, per affrontare al meglio il rush finale della stagione”. Il Direttore Sportivo Mauro Meluso era stato chiaro poche ore prima dell’apertura del calciomercato e, a conti fatti, gli obiettivi sono stati raggiunti in pieno.
Quattro le acquisizioni messe a segno dal club salentino nel corso della sessione ‘di riparazione’ che così rafforzano una rosa già ampiamente competitiva, prima in classifica, e che ora darà l’assalto decisivo alla Serie B. È stato un mercato oculato, silente, molto particolare quello condotto dal Ds calabrese: Meluso ci aveva abituati in estate a colpi pirotecnici, scanditi da una marcia a spron battuto. Niente di tutto questo nel corso dei 31 giorni di gennaio: il tipo di mercato è chiaramente diverso, le scelte dettate da ben altre esigenze, tutte pensate per non rompere quei delicati equilibri che possono rappresentare l’arma in più.
È iniziato in sordina il lavoro del sodalizio di via Costadura, ma le idee erano ben chiare: tanti nomi, molte ipotesi, ma alla fine ogni obiettivo è stato raggiunto. Ogni trattativa è una storia a se, naturalmente, e il Lecce si è mosso dallo strepitoso colpo di classe per il centrocampo, fino alla telenovela, a tratti anche antipatica, riguardante il ruolo del portiere.
ATTACCO – Per il pacchetto offensivo il Lecce si è assicurato il discusso rincalzo come punta centrale tanto acclarato in estate. Nel Salento è approdato un bomber capace di far tremare i polsi agli avversari anche in caso di assenza di Caturano. Si tratta di Michele Marconi, nato a Follonica nel 1989, proveniente in prestito dall’Alessandria di Piero Braglia, prima in classifica nel girone A della Lega Pro. Marconi è la classica prima punta di sfondamento, abile spalle alla porta: il perfetto vice per il capocannoniere del campionato. Il ruolo, occupato in questa prima parte di stagione da Mattia Persano, aveva bisogno di un elemento di assoluta affidabilità in caso di bisogno e Marconi è il profilo giusto. Il suo nome è saltato fuori nella seconda metà del mese, dopo un vortice di nomi mai in realtà trattati fino in fondo. “Vengo con umiltà e con voglia di crescere” ha spiegato Marconi nella sua prima conferenza stampa: arriva in prestito con la possibilità del riscatto a fine stagione. Che sia di buon auspicio.
Alcune caselle dell’attacco, ovviamente, si sono liberate. Il Lecce ha risolto il contratto di prestito con l’Udinese legato ad Antonio Vutov che troverà maggiori spazi in una squadra del suo paese, in Bulgaria. Mattia Persano, invece, andrà a maturare a Siracusa, dove è stato ceduto in prestito. A questo punto la zona centrale dell’attacco vede come protagonisti Caturano e Marconi, a sinistra ci sono Doumbia e Torromino, mentre a destra resta Mario Pacilli, incalzato da capitan Lepore e, all’occorrenza, anche da Costa Ferreira.
Chi arriva: Michele Marconi (prestito con diritto di riscatto dall’Alessandria)
Chi parte: Antonio Vutov (risolto il prestito con l’Udinese), Mattia Persano (in prestito al Siracusa)
Chi resta: Salvatore Caturano, Abdou Doumbia, Giuseppe Torromino, Mario Pacilli.
CENTROCAMPO – Probabilmente per la zona mediana del campo il Lecce ha piazzato il miglior colpo della sessione di calciomercato in Lega Pro. Con l’acquisizione di Pedro Miguel Costa Ferreira alla corte di Padalino è arrivato un calciatore di assoluta esperienza e affidabilità, dalla grande intelligenza tattica, e capace di adattarsi ovunque grazie alle sue doti di duttilità. Prelevato a titolo definitivo dall’Entella, Costa Ferreira ha collezionato negli ultimi anni oltre 70 presenze in cadetteria e ha già debuttato in maglia giallorossa a Catanzaro. Il portoghese ha fatto vedere già a tutti di cosa è capace: testa alta e petto in fuori, sicurezza e capacità tecnica, Ferreira ha impressionato già dal primo minuto. Gioca largo a destra, ma in carriera si è disimpegnato con buoni risultati anche come trequartista e come esterno d’attacco. Un vero jolly che, vista l’abbondanza in mediana, ‘libera’ Lepore dall’impegno di terzo di centrocampo.
Nessun movimento, invece, in uscita. Ad avvio di trattative erano circolate alcune ipotesi su possibili cessioni di Maimome e soprattutto Andrea Arrigoni. Il ‘baby’ è rimasto nel suo ruolo di utile rincalzo, mentre un commento a sé merita Arrigoni: l’ex Cosenza non ha reso come avrebbe potuto ad inizio campionato e, quasi subito, sembrava essere tra i possibili partenti. Lui, primo acquisto di Meluso in estate, il perno attorno al quale è stata costruita tutta la squadra, ha deciso di rimanere per dimostrare tutto il suo valore: contro Melfi e Catanzaro è partito da titolare, tirando fuori due prestazioni da top player. Dirà la sua fino alla fine.
Il settore centrale, quindi, resta quello numericamente più abbondante, con ben otto elementi, tutti di assoluto livello per la categoria. Un centrocampo che farebbe invidia a buona parte di squadre della cadetteria.
Chi arriva: Miguel Pedro Costa Ferreira (titolo definitivo dalla Virtus Entella)
Chi parte: /
Chi resta: Andrea Arrigoni, Luca Fiordilino, Franco Lepore, Giuseppe Maimone, Marco Macosu, Gianmarco Monaco, Radoslav Tsonev.
DIFESA – Tanti i movimenti, soprattutto in uscita, che hanno riguardato la retroguardia. Intanto è stato ingaggiato Giuseppe Agostinone. Terzino sinistro, preso a titolo definitivo dal Piacenza, anni 29, ha già disputato la sua prima da titolare in quel di Catanzaro. Il suo arrivo ha di fatto contribuito alla partenza di Sergio Contessa: esperienza altalenante la sua, fatta di tanta corsa ma anche di prestazioni agrodolci. Si è però congedato dal Salento con una prestazione di assoluto livello contro il Melfi, fornendo anche l’assist vincente per il gol di Caturano. Agostinone, quindi, da qui in avanti sarà il titolare della corsia sinistra, con Ciancio pronto a insidiarlo così come con Vitofrancesco dalla parte opposta (senza dimenticare la possibilità di posizionare Lepore come terzino destro).
Hanno poi fatto le valige anche Freddi e Vinetot, desiderosi di maggiore continuità per la parte finale di stagione. Così il Lecce può contare su tre difensori centrali di ruolo. Sono pochi? Per qualcuno sì, ma trovare qualcuno non era certo facile per Meluso, con la consapevolezza per Padalino di poter pescare, all’occorrenza, da una buona formazione Berretti, senza dimenticare la possibilità di poter adattare anche Simone Ciancio.
Da segnalare, infine, la caparbia resistenza di Ciccio Cosenza all’offerta da capogiro pervenuta dalla Cremonese: il capitano in pectore dei giallorossi ha deciso di portare avanti il progetto-Lecce, rifiutando le avances dei lombardi. Vero attaccamento alla maglia.
Chi arriva: Guseppe Agostinone (titolo definitivo dal Piacenza)
Chi parte: Sergio Contessa (prestito con opzione di riscatto alla Reggiana), Gianluca Freddi (risoluzione del contratto e successiva sistemazione alla Robur Siena), Kevin Vinetot (prestito a Mantova).
Chi resta: Simone Ciancio, Francesco Cosenza, Mirko Drudi, Antonello Giosa, Ferdinando Vitofrancesco.
PORTA – All’ultimo giorno di trattative, infine, il Lecce si è assicurato le prestazioni anche di un nuovo portiere. Si tratta di Filippo Perucchini, già in giallorosso negli ultimi anni, giunto in prestito dal Bologna dopo estenuanti trattative con il Benevento, società che ne deteneva il prestito per questa prima parte di stagione. Un altro arrivo di assoluto livello, ma la negoziazione tra le parti non è stata certamente impeccabile, da parte di nessuno. Con Bleve e Gomis non sempre perfetti, si è sentita l’esigenza di intervenire anche tra i pali: il procuratore di Perucchini (lo stesso di Marconi) ha proposto il suo assistito a Meluso ed è partito l’assalto. Da una parte un Benevento isterico, dall’altro un Lecce che non ha saputo tranquillizzare gli animi dei suoi due portieri in rosa, mettendoli quasi all’angolo. A un certo punto si è temuto che il banco potesse saltare a causa di assurde pretese da parte del Ds campano Salvatore Di Somma: il ragazzo però aveva già scelto, e di fare il terzo tra i sanniti proprio non voleva. Con pazienza il Lecce ha insistito, anche perché, ormai, in quel reparto si doveva per forza di cose intervenire: non tanto per l’assoluta inadeguatezza di Gomis e Bleve (che lasciano a Perucchini la porta della squadra prima in classifica), ma perché entrambi erano già stati detronizzati soprattutto da una piazza per certi versi nevrotica.
Non sappiamo quanti punti ha perso il Lecce a causa dei suoi portieri, ma di certo senza Bleve sarebbe stata a rischio la vittoria a Melfi e di sicuro non ci sarebbe stato quel punto ottenuto in casa contro la Casertana; se non ci fosse stato Gomis non ci sarebbero stati i passaggi dei turni in estate in Coppa Italia fino alla sfida contro il Genoa, non ci sarebbe stata la vittoria ad Agrigento e probabilmente nemmeno qualche altro punto. Entrambi hanno palesato limiti di sicurezza, era giusto intervenire, ma al pari di altri movimenti lo si poteva fare con maggiore stile.
Chi arriva: Filippo Perucchini (prestito dal Bologna)
Chi parte: Lys Gomis (prestito fino a fine contratto alla Paganese)
Chi resta: Marco Bleve, Gianmarco Chironi.
Con questi 22 elementi, in definitiva, Pasquale Padalino tenterà l’assalto alla B. Mauro Meluso ha mantenuto la parola, costruendo una squadra competitiva e all’altezza di dire la sua fino al termine del campionato. Ora c’è solo da pensare al campo, a macinare punti, a sbagliare il meno possibile, e a regalare emozioni al popolo salentino.