Gli anni del dopo-Zeman, da Papadopulo a De Canio. La storia del Lecce – IX puntata


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La nona puntata della Storia del Lecce dal 1975 ad oggi racconta gli anni del dopo Zeman e gli ultimi anni, sofferti, della gestione Semeraro. Tempi ricchi di soddisfazioni, ma anche di passi falsi ed errori. Gli episodi più significativi sono nel 2008 la breve comparsa in serie A, frutto di una promozione ottenuta dopo i play off, e nel 2010 invece la vittoria del primo campionato di serie B della storia del Lecce, non era mai accaduto prima.

Nella stagione 2006 – 2007 il Lecce tornato in serie B sperava di riemergere dalle ceneri, affidandosi nuovamente alle cure di Zdenek Zeman. L’allenatore boemo torna in giallorosso convinto di poter riscattare un periodo difficile per lui, ma il campionato non gli avrebbe dato le soddisfazioni attese.
La guida della società quell’anno rimase nelle mani dello stesso patron Giovanni Semeraro che decise di occuparsi in prima persona e per la prima volta da presidente della sua squadra di calcio. Lo avrebbe fatto per quattro stagioni.

La grande novità di quel 2006 fu la presenza della Juventus, che per la prima volta nella storia affrontava un torneo di serie B. Ovviamente la Juve fece un campionato di vertice e ottenne un comodo primo posto, anche se la novità più interessante del campionato cadetto fu il Genoa di Gian Piero Gasperini, giunto al terzo posto e promosso in serie A.
Il Lecce solo sulla carta era tra le favorite.

I giallorossi, dopo un avvio pimpante, tipico delle squadre di Zeman, cadono nelle solite amnesie difensive e nonostante la produzione di un bel calcio i risultati lasciano a desiderare. A parte la tifoseria organizzata che aveva assunto Zeman come modello culturale e politico a cui ispirarsi per via di alcune prese di posizione sul mondo del calcio che avevano reso famoso il tecnico, molti altri cominciarono a mostrare tutto il loro disappunto per le prestazioni di una squadra spettacolare ma poco concreta, che spesso perdeva anche inspiegabilmente.

Il mese di ottobre fu a dir poco disastroso e già si cominciava a pensare ad un cambio in panchina, cambio che arrivò alla vigilia di Natale, dopo l’ennesima sconfitta in casa.
Il sostituto ideale fu individuato nella persona di Giuseppe Papadopulo che l’anno prima aveva guidato il Palermo in serie A, dopo aver sostituito Gigi del Neri, riuscendo ad ottenere uno storico 5° posto che valse al Palermo la qualificazione in Europa league. Papadopulo aveva anche ottenuto una promozione in A con il Siena nel 2003.

Il nuovo tecnico con la politica dei piccoli passi riuscì a dare una sterzata al campionato del Lecce che si stava inabissando in acque preoccupanti, arrivando ad infilare una striscia di 5 vittorie consecutive a metà del girone di ritorno, fino a portare il Lecce in posizioni di totale sicurezza, anche grazie ai gol di Simone Tiribocchi che alla fine sarebbero stati 11.
Al termine della stagione ci sarebbe stato da festeggiare per un girone di ritorno più che buono che faceva ben sperare per il futuro, per un'altra stagione di serie B con Papadopulo confermato in panchina.
Nel 2007 – 2008 il Lecce aveva chiaro l’obiettivo in mente: tornare in serie A.

Dopo la 7^ giornata il Lecce era secondo in classifica dietro l’Albinoleffe capace di 6 vittorie su 7 partite.  La strada che Papadopulo stava tracciando sembrava quella giusta e fra alti e bassi alla fine i risultati gli avrebbero dato ragione.
I giallorossi avrebbero chiuso il girone d’andata al terzo posto, a ridosso di Chievo e Bologna che viaggiavano come macchine da corsa.
Qualche settimana prima un evento tragico aveva segnato per sempre i ricordi dell’allenatore del Lecce. Mentre, infatti, Papadopulo svolgeva una sessione di allenamento allo stadio Via del Mare sotto una pioggia battente, un fulmine decise di abbattere la sua violenza proprio sul terreno da gioco sfiorando i giocatori e il mister, e raggiungendo un collaboratore dell’Unione Sportiva Lecce. Antonio De Giorgi, magazziniere di 41 anni, restò folgorato dalla scarica elettrica.

La morte di De Giorgi suscitò sgomento e tristezza in tutto l’ambiente per un evento imponderabile e tragico che aveva portato il lutto in casa del Lecce.
La stagione vittoriosa dei giallorossi alla fine sarebbe stata dedicata alla memoria del magazziniere ucciso dal fulmine.
A fine stagione, nonostante il Lecce avesse conquistato molti più punti delle inseguitrici, fu risucchiato nella lotteria dei play off, costretto ad affrontare il Pisa, di gran lunga più in basso nella classifica finale.

Gli uomini di Papadopulo si imposero sia a Pisa che in casa e ottennero la finale da giocarsi contro l’Albinoleffe, una formazione che per tutto il campionato aveva tenuto testa ai leccesi.
L’11 giugno 2008 andò in scena la prima partita. A Bergamo il Lecce si impose per uno a zero. Nel ritorno ai giallorossi bastava il pareggio e pareggio fu. Con il risultato di uno a uno il Lecce otteneva una sofferta ma meritata promozione in serie A. La settima della sua storia ormai centenaria. Il Lecce fece registrare anche la miglior difesa del campionato e il record di vittorie in casa.
Mai promozione avvenne in modo più significativo. L’occasione fu davvero speciale, perché proprio quell’anno l’Unione Sportiva Lecce festeggiava i cento anni dalla sua fondazione. Evento storico  che a Lecce fu celebrato con tutti gli onori e con iniziative di grande successo.

Giuseppe Papadopulo preferì fermare a quell’impresa il suo impegno professionale a Lecce, intuendo forse che il successivo campionato di serie A sarebbe stato proibitivo o decisamente troppo avventuroso.
Il tecnico rimase fermo per un po’, prima di essere chiamato sulla panchina del Bologna in serie A in sostituzione di Sinisa Mihajlovic. Con una squadra terzultima in classifica e proiettata verso la B Papadopulo riuscì nell’impresa di salvare gli emiliani all’ultima giornata.

A Lecce invece arrivava il tecnico Mario Beretta che non avrebbe lasciato buoni ricordi, anche se a difesa dell’allenatore va detto che la squadra non era attrezzata a reggere un campionato di serie A. Protagonista dell’attacco leccese ancora una volta Simone Tiribocchi che andò a segno 11 volte, dopo aver segnato 17 gol nella precedente stagione di serie B.
Un attaccante forte e potente Tiribocchi, ma spesso lasciato solo in avanti da un gruppo che non sembrava all’altezza della situazione. Il Lecce infatti retrocesse all’ultimo posto in classifica,  una cosa già avvenuta altre due volte con gli ultimi posti dell’86 e del ’94.

A tentare di fermare una caduta libera impressionante ci avrebbe dovuto pensare Gigi De Canio, allenatore di comprovata esperienza, chiamato da Semeraro per un miracolo che non avvenne. Si gettavano le basi però per un pronto riscatto con De Canio in panchina in vista della nuova stagione 2009 – 2010. Una grande stagione in serie B.
Il Lecce ai blocchi di partenza sembrava incontenibile, anche se l’inizio del campionato fu incerto; una sola vittoria e due pareggi nelle prime cinque giornate. Poi pian piano il carattere della squadra si fece vedere inanellando risultati positivi a ripetizione.

Protagonisti della cavalcata verso la massima serie furono il portiere Antonio Rosati, divenuto titolare inamovibile dopo la cessione di Francesco Benussi, e ancora Daniele Corvia, determinante con i suoi 17 gol quell’anno, e fra gli altri Guido Marilungo, talento emergente, oltre al solito Guillermo Giacomazzi, pietra miliare giallorossa.
Nel girone di ritorno arrivò anche un giocatore fra i più forti degli ultimi anni, uno di quelli che per tecnica e abilità nel dribbling facevano la differenza: David Di Michele che avrebbe caratterizzato con le sue giocate il finale di campionato e tutta l’intera stagione di serie A dell’anno dopo.
Il Lecce nel 2009 – 2010 fece un campionato storico perché era il primo concluso al primo posto che significava non solo la promozione in A ma la vittoria del torneo, con la conquista di un titolo di grande importanza.

I punti furono 75, uno in più del Cesena e tre sul Brescia.
De Canio era stato il traghettatore che aveva riportato subito i giallorossi in serie A per l’ottava ed ultima promozione del Lecce in massima divisione fino al giorno d’oggi.
Poi avrebbe replicato un anno di soddisfazioni anche nel 2010 – 2011, riuscendo a salvare i giallorossi. L’ultima salvezza del Lecce in serie A.

Ma lo vedremo la settimana prossima nell’ultima puntata di questa rassegna di bei ricordi sportivi.