Lecce-Lazio, la società salentina non farà ricorso: “Nessuna azione strumentale per nostri interessi”


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Il Presidente Sticchi Damiani ai microfoni di Sky, subito dopo la partita era stato chiarissimo: “Sul rigore calciato da Babacar è stata violata la regola nr. 14. Prima della battuta sono entrati in area i calciatori della Lazio e il tiro andava ripetuto. Va bene la prassi quando, però, questa non prevarichi il regolamento, altrimenti quest’ultimo deve essere modificato”.

Continua a far parlare il penalty assegnato al Lecce domenica scorsa durante la partita che i giallorossi hanno disputato allo stadio “Olimpico” contro la Lazio e che avrebbe potuto regalare agli uomini di mister Fabio Liverani il gol del pareggio.

Oggi, dopo le parole del numero uno di Via Colonnello Costadura, il club prende ufficialmente posizione sulla condotta dell’arbitro Manganiello e lo fa con una nota diffusa alle redazioni.

“L’Unione Sportiva Lecce – si legge –  ribadisce, con fermezza, di aver subito un grave torto arbitrale in occasione della gara di campionato Lazio – Lecce disputatasi in data 10 novembre 2019.

In occasione del gol del possibile 2 a 2 realizzato dal calciatore Gianluca Lapadula, dapprima convalidato dal Direttore di gara e poi annullato a seguito dell’intervento del VAR, si è verificata una evidente violazione della Regola 14, punto 2, lettera c del Regolamento del Giuoco del Calcio in base ad una presunta prassi applicativa del Protocollo VAR che ha condotto a un risultato non in linea con la predetta norma.

La disposizione stabilisce infatti, in modo chiaro, che il calcio di rigore deve essere ripetuto qualora uno o più giocatori di ciascuna squadra invadano contemporaneamente l’area di rigore prima che il pallone sia in gioco. Ragion per cui nessuna prassi potrebbe decretare il contrario.

Consapevole dei principi etici e giuridici dell’ordinamento sportivo che impongono il rispetto del risultato maturato sul campo di gioco e delle conseguenti insindacabili decisioni di natura tecnica adottate dagli Ufficiali di gara, l’Unione Sportiva Lecce, ritiene tuttavia più utile, in luogo di iniziative giudiziarie che oltretutto rischierebbero di arenarsi per cavilli formali, di sottoporre ufficialmente agli organi competenti, in occasione dell’incontro programmato per il giorno 19 novembre 2019 tra AIA – CAN A e le Società di Serie A, le palesi e gravi incongruenze emerse in occasione dell’episodio in oggetto.

L’Unione Sportiva Lecce – conclude il comunicato –  non intende infatti promuovere azioni strumentali nel proprio esclusivo interesse, bensì collaborare con gli organi preposti allo scopo di eliminare per il futuro prossimo ogni incertezza nell’applicazione di una regola fondamentale del gioco del calcio e nell’interesse collettivo di tutti i Club partecipanti alle competizioni”.

I fatti

Le lancette del cronometro segnavano il 65mo minuto quando, in seguito a un corner per i giallorossi, la palla arrivava a Babacar che la passava a Mancosu, che prima che potesse prendere la sfera viene atterrato da Savic. L’arbitro assegna il calcio di rigore. Sul pallone sorprendentemente si presenta Babacar e non il capitano che si fa respingere il tiro da Strakosha, sulla respinta si avventa Lapadula che segna, ma il direttore di gara, prima convalida il pareggio per poi annullarlo in seguito alla segnalazione del Var, perché l’attaccante giallorossi era entrato in area prima del tiro.