La querelle sul centro sportivo dell’US Lecce, si arricchisce di un nuovo capitolo.
Dopo la nota dell’Amministrazione Comunale, la risposta della società e il comunicato congiunto a firma Carlo Salvemini-Saverio Sticchi Damiani, oggi è Fratelli D’Italia a dire la sua sulla questione.
“È ormai noto da settimane come il Comune abbia rigettato la proposta dell’U.S. Lecce di realizzare un nuovo centro sportivo in città.
Stamane in commissione cultura congiunta urbanistica questo è stato nuovamente ribadito dal governo, per bocca del Sindaco stesso”, afferma il capogruppo del partito Roberto Giordano Anguilla.
“È grave osservare come, anche oggi, non siano emersi dei concreti motivi ostativi se non l’assenza della volontà politica a procedere.
Infatti le problematiche che, a parere dell’Amministrazione, rendono l’area incompatibile (nonostante la sua naturale destinazione-F35) con lo strumento urbanistico, potrebbero essere superabili.
La volontà del privato (proprietario del lotto) – prosegue la nota – così come i pareri necessari da parte degli altri enti, sono step e interlocutori tipici per il settore urbanistico. Nulla di nuovo rispetto a tante altre operazioni simili, se non uguali, già fatte dall’attuale governo.

Ad esempio ricordiamo il caso Via Silvio Pellico, o ancora le dichiarazioni di Salvemini stesso che in un Consiglio Comunale di qualche tempo fa dichiarò di voler procedere al cambio di destinazione urbanista dei terreni oggetto del concordato Lupiae per sanare il debito della società.
Tornando al centro sportivo, già a monte la dirigenza dell’US Lecce aveva approntato le dovute valutazioni preventive e solo dopo avanzato, infatti, la proposta.
Manca dunque solo la volontà politica a procedere. Strano se si pensa che se non fosse stato per il presidente Saverio Sticchi Damiani, che ha donato gratuitamente il Piano di fattibilità tecnica e economica al
Comune di Lecce, oggi la città avrebbe perso 11,3 milioni di euro anticipati dal governo per i Giochi del Mediterraneo.
Un atteggiamento ostile verso la società – conclude Giordano Anguilla -come se il giallorosso rappresentasse un colore politico avverso.