Un esposto in Procura per chiedere all’autorità giudiziaria di far luce sull’odissea ospedaliera di una 78enne di Galatone, risultata inizialmente positiva al tampone per errore, ma che in realtà, dopo altri due test, è stata dichiarata negativa al covid-19.
I figli della signora, proveniente da una casa di riposo di Seclì e affetta da Alzheimer, stanno presentando denuncia, attraverso l’avvocato Roberto De Mitri Aymone.
La paziente, infatti, nonostante l’acclarata negatività al coronavirus, emersa anche dal test sierologico, si trova ancora ricoverata al reparto di malattie infettive dell’ospedale di Galatina. Ed i familiari chiedono che la madre sia dimessa quanto primo dal reparto, per essere trasferita in un luogo sicuro che non la esponga al rischio contagio, anche in considerazione delle sue precarie condizioni di salute (pesa appena 40 chili a causa della malattia). Dunque, vogliono che venga posta in isolamento per 14 giorni per concludere le cure del caso ed essere riportata presso la Rssa, dove era ricoverata.
Le tappe della vicenda
Ricordiamo che il 30 aprile scorso, l’anziana signora ospite per quattro anni di una rssa di Seclì, per l’insorgere di un attacco cardiorespiratorio, era stata condotta presso il pronto soccorso dell’Ospedale “Sacro Cuore di Gesù” di Gallipoli. E senza che la figlia potesse vederla, dal momento che recandosi alla struttura aveva solo il tempo di veder passare da lontano la mamma che veniva portata via in ambulanza.
Qui, il medico di turno avvisava che la situazione era grave in quanto l’anziana signora aveva un polmone compromesso, ma riteneva comunque di escludere un’infezione da coronavirus.
Solo verso mezzanotte, la figlia della paziente riceveva una telefonata dal Pronto Soccorso con cui veniva a sapere che alla mamma era stato eseguito il tampone ed era stata trasferita nel reparto di medicina generale.
Da questo momento in poi, giungono ai familiari diverse e contrastanti comunicazioni sull’esito del tampone. Nella mattinata del 3 maggio, arrivava una telefonata dalla Asl di Lecce che comunicava la positività del test sulla madre e l’avvio della procedura di quarantena per la figlia.
Subito dopo, quest’ultima contattava l’Ospedale di Gallipoli. Una dottoressa del reparto di medicina comunicava che il tampone di sua madre era risultato negativo. La figlia le rispondeva che l’Asl le aveva appena riferito l’esatto contrario. E poco dopo la dottoressa replicava “Ah no, ho controllato meglio, avevo sbagliato rigo, sì effettivamente sua madre è positiva”.
Subito dopo questa telefonata, la paziente veniva trasportata presso il centro covid di Galatina.
In seguito, la figlia riceveva la telefonata da un responsabile del centro, il quale confermava la gravità della situazione della mamma legata soprattutto alla compromissione di un polmone. Veniva comunque deciso di eseguire un altro tampone.
In data 4 maggio, il risultato del test avrebbe accertato come la paziente fosse negativa al covid-19. Il medico le riferiva inoltre che, per maggiore sicurezza, avevano già eseguito un altro tampone ed il risultato lo avrebbero avuto il giorno seguente. Il 5 maggio anche il secondo tampone avrebbe dato esito negativo.
A quel punto veniva disposto anche il test sierologico. In data 6 maggio, la figlia della 78enne apprendeva nuovamente la negatività della madre al covid-19. E insisteva affinché la madre fosse trasferita in altro reparto. Inoltre, la figlia è ancora in quarantena, nonostante i tamponi negativi della mamma.
Occorre poi ricordare, che durante il susseguirsi di conferme e smentite sulla positività della paziente, era stato temporaneamente chiuso il reparto di Medicina nell’ospedale di Gallipoli e sono stati eseguiti i tamponi per verificare se la paziente avesse contagiato qualcuno.
Anche all’interno della casa di riposo di Seclì, da cui la paziente proveniva, è stato disposto il test dei tamponi al personale sanitario ed agli ospiti della struttura.
In entrambi i casi, fortunatamente, il personale sanitario è risultato negativo al coronavirus.