Feto morto nascosto in un borsone, la madre 17enne fa scena muta innanzi agli inquirenti


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Si avvale della facoltà di non rispondere, la madre 17enne che ha partorito tra le mura della sua abitazione di Squinzano, un feto già morto.

Nelle scorse ore, la giovane è comparsa presso il Tribunale per i Minorenniinnanzi al  sostituto procuratore Anna Carbonara. Erano presenti anche il Pubblico Ministero Donatina Buffelli della Procura Ordinaria; la psicologa Michela Francia; il Curatore speciale Cristina Pisacane e l'avvocato Fabrizio Tommasi (difensore della ragazza assieme a Carlo Martina).

Inoltre, nelle settimane precedenti, i magistrati inquirenti hanno affidato allo psichiatra Michele Bruno ed alla psicologa Michela Francia, una consulenza per accertare capacità d'intendere e di volere e l'attendibilità della minorenne. Bisognerà verificare, inoltre, se ci sono problemi di natura psicologica, sadica e disturbi personalità.

La 17enne è indagata per "infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale"  e occultamento di cadavere. Anche se, una volta depositati gli esiti finali dell'autopsia, potrebbe "cadere" l'accusa d'infanticidio a suo carico.

Il medico legale Ermenegildo  Colosimo ha intanto stabilito che il corpicino  era senza vita quando la giovane madre ha partorito all'interno della casa alla periferia di Squinzano. Inoltre,il feto di sesso femminile di 35/ 36 settimane e del peso di poco più di tre chili, aveva il cordone ombelicale di circa 80 cm, annodato intorno al collo.

L’esame istologico della placenta, recuperata dalla spazzatura dove era stata gettata insieme ai vestiti sporchi di sangue, fornirà nei prossimi mesi ulteriori indicazioni. Inoltre, il medico legale Ermenegildo  Colosimo ha prelevato un campione di tessuto per un eventuale esame del Dna (se fosse necessario), al fine di risalire all'identità del padre della bimba.
 
Ricordiamo che, anche la sorella ed il cognato con i quali vivevadopo essere stata ospite per un certo periodo di una casa famiglia, sono attualmente indagati per infanticidio  e occultamento di cadavere (come atto dovuto in vista dell'autopsia). La loro posizione è al vaglio del Pubblico Ministero Donatina Buffelli, della Procura Ordinaria. Sentiti dagli investigatori poco dopo l'accaduto hanno detto di non essere a conoscenza che la ragazza fosse incinta.

Anche i genitori del cognato della 17enne, che vivono in un'abitazione vicina a quella dove si è verificato il parto, sono stati ascoltati a sommarie informazioni. Hanno ribadito che nessuno in famiglia sapeva nulla della gravidanza.La sorella ed il cognato della giovane madre sono difesi dall'avvocato Maurizio Scardia.
 
Ricordiamo che la mamma 17enne avrebbe nascosto il corpicino della sua bambina dietro un armadio, dopo averlo avvolto in una busta di plastica e richiuso in una borsa.

La ragazza,  si è presentata il 9 febbraio scorso al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Copertino a causa di una forte emorragia. La visita ginecologica non ha lasciato spazio a dubbi: la giovane aveva dato alla luce una bambina, da poco tempo. La ragazza avrebbe quindi ammesso di avere partorito pochi giorni prima a casa, quando non era presente nessuno.

Le indagini sono condotte dai carabinieri di Squinzano, diretti dal maresciallo Giovanni Dellisanti.