Mamma 17enne confessa di aver nascosto il corpo della sua bambina nell’armadio, Miccoli ‘è un giorno triste per Squinzano’

Avvolto in una busta di plastica e chiuso dentro un armadio, ormai privo di vita: è stato ritrovato un feto di 35 settimane nella abitazione della sorella della giovane mamma. Il Sindaco Miccoli ‘si poteva evitare’.

«Oggi è un giorno triste per la mia comunità. Per quello che è accaduto, ma anche perché sono convinto che si sarebbe potuto evitare». Si percepisce dolore e rabbia nella voce del primo cittadino, Mino Miccoli che questa mattina si è svegliato in una Squinzano ‘sconvolta’ e ammutolita davanti alla storia della mamma 17enne che ha nascosto il corpicino senza vita della sua bambina in un armadio come se fosse un vecchio paio di jeans che non si vuole indossare più.
  
«Mi dispiace come Sindaco, come genitore e come cittadino, ma sono arrabbiato perché potevamo raccontare una storia a lieto fine se solo avessimo saputo, se qualcuno vicino a questa ragazza avesse parlato, avesse chiesto aiuto ai servizi sociali» continua Miccoli addolorato di dover raccontare una tragedia che poteva avere un epilogo diverso se al silenzio e purtroppo anche all’indifferenza si scegliessero altre strade: «i cittadini devo sapere che esistono istituzioni, come appunto i servizi sociali, pronte ad ascoltare, a aiutare le persone in difficoltà, a tendere una mano a chi ne ha bisogno».
  
La 17enne è ora ricoverata nel reparto di Ginecologia dell’ospedale di Copertino. Il suo nome è stato iscritto nel registro degli indagati con le accuse pesantissime di  infanticidio e di occultamento di cadavere. Come atto dovuto in vista dell’autopsia che sarà eseguita sul corpicino con ogni probabilità nella giormnata di martedì giorno in cui verrà conferito l'incarico, sono stati indagati anche la sorella e il cognato con cui la giovane viveva. Secondo indiscrezioni, i familiari della 17enne erano al corrente della gravidanza, giunta alla 35esima settimana.
  
«Sono mortificato – conclude Miccoli – lo sarei stato anche se questa tragedia fosse successa a Varese, ma quando ti tocca da vicino, quando succede nella tua città, non puoi che provare dolore».
  
Nella cittadina del nord Salento non si parla d’altro. Tutti si chiedono – esattamente come il suo massimo rappresentate – se il dramma si poteva in qualche modo evitare. 



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