Avrebbe maltrattato la moglie per sette lunghi anni, anche quand’era incinta.
In mattinata, dinanzi al gup Edoardo D’Ambrosio, si è svolto il processo a carico di G.D.N. 28enne di Squinzano. Il pubblico ministero d’udienza Francesca Miglietta ha chiesto la condanna a 4 anni ed 8 mesi.
Invece, l’avvocato Andrea Capone (codifensore Giuseppe Rocco) ha chiesto l’assoluzione dell’uomo, dopo avere ottenuto che il processo si celebrasse con il rito abbreviato condizionato all’esame di alcuni messaggi whatsapp. Dalla lettura degli stessi, sostiene la difesa, emergerebbe un rapporto non conflittuale tra marito e moglie. Quest’aspetto dimostrerebbe l’inattendibilità delle dichiarazioni della presunta vittima. La donna si è già costituita parte civile con l’avvocato Evelina Rizzo.
Ad ogni modo, la sentenza del giudice è prevista per lunedì prossimo. L’imputato risponde dei reati di maltrattamenti in famiglia, stalking, danneggiamento seguito da incendio e furto.
L’inchiesta
Nel maggio scorso, è scattato l’arresto di G.D.N., eseguito dai carabinieri della stazione di Squinzano.
Il gip Michele Toriello ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per il giovane marito della vittima, su richiesta del pm Luigi Mastroniani.
Successivamente, il 28enne squinzanese è stato scarcerato su istanza del suo difensore Andrea Capone.
Tanti gli episodi violenti
Le prime avvisaglie del comportamento aggressivo e minaccioso dell’uomo si manifestarono nel 2011. La moglie era incinta, e in certe occasioni il marito l’avrebbe cacciata di casa. Nel corso degli anni, la situazione sarebbe precipitata. Nell’aprile del 2017, avrebbe addirittura cercato di strangolarla, tenendola stretta per il collo. Soltanto il pianto disperato del figlio piccolo, lo avrebbe fatto desistere da gesti più gravi. La donna, a quel punto, visto il perdurare delle aggressioni fisiche, avrebbe lasciato l’abitazione assieme al bambino.
Inoltre, pedinamenti, messaggi molesti e ingiurie si sarebbero susseguiti nel tempo. L’uomo avrebbe perfino bruciato l’auto della moglie, parcheggiata sotto casa dei genitori.