Traffico internazionale di cocaina dalla Colombia nel Salento. Chiesti 90 anni di carcere per 5 imputati


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Erano accusati di avere partecipato ad un traffico di cocaina internazionale ed è arrivata la richiesta di condanna per i sei imputati, nel processo con rito abbreviato celebratosi nell'aula bunker di Borgo San Nicola.
 
Il pubblico ministero Alberto Santacatterina ha invocato una pena di 18 anni e 8 mesi ciascuno, per gli "ex latitanti" Patrizio ed Antonio Pellegrino, 43enne e 40enne di Squinzano, (ricordiamo che entrambi sono stati catturati all'estero e poi estradati in Italia) e per ognuno dei due squinzanesi Vittorio e Francesco Pezzuto, rispettivamente padre e figlio; richiesta di 16 anni per il calabrese Giuseppe Novello.
 
Subito dopo ha preso la parola  l'avvocato di parte civile Valentina Tarantino per il Comune di Squinzano.
 
Nella prossima udienza del 21 aprile, discuteranno il difensore dei fratelli Pellegrino, l'avvocato Elvia Belmonte, ed il difensore dell'altro calabrese Stefano Condina, che sarà ascoltato in video conferenza dal carcere di Prato.  I due imputati calabresi sono difesi dagli avvocati Girolamo La Rosa e Giuseppe Milicia. Invece, il 5 maggio si terrà l'arringa difensiva dell'avvocato Ladislao Massari e dopo la camera di consiglio, il gup Michele Toriello pronuncerà la sentenza.
 
Ricordiamo che il 31 marzo scorso, la Guardia di Finanza di Brindisi mise a punto un'importante operazione investigativa, smantellando un sodalizio dedito al traffico internazionale di stupefacenti con l’aggravante della transnazionalità. L’operazione fu coordinata dalla DDA di Lecce e condotta dal sostituto procuratore Alberto Santacatterina.
 
Tra le accuse contestate ai destinatari dei provvedimenti cautelari, vi erano l'associazione per delinquere transnazionale, finalizzata a commettere più delitti di acquisto, importazione, trasporto, detenzione, distribuzione, vendita e comunque cessione di cocaina proveniente dal sud America.
 
I due Pezzuto risponderebbero anche di corruzione per avere tentato di “corrompere" un finanziere in servizio al porto di Brindisi, al quale erano stati offerti 100mila euro per far transitare senza problemi un ingente quantitativo di droga. Secondo quanto accertato dai finanzieri, la “polvere bianca viaggiava nei doppifondi di alcuni container, "occultata" in mezzo a frutta e verdura.
 
Invece, il colombiano Camillo Alberto Villamarin ancora latitante, difeso dall’avvocato Filippo Orlando del Foro di Lecce, sarà giudicato dal Tribunale di Lecce, presso la seconda sezione collegiale.