Ieri, ripercorrendo le dichiarazioni del pentito leccese Gioele Greco, abbiamo raccontato di traffico di droga ed estrosioni. Oggi nuovo capitolo su truffe ai danni di aziende, banche e grosse compagnie telefoniche, ed altre azioni criminose con l'ausilio anche di "insospettabili".
Greco si sofferma, difatti, anche su quest'altro business della Scu, per cui era preposto un affiliato, il quale dopo aver recuperato i debiti degli acquirenti di droga, li costringeva <ad aprire conti correnti e ottenere blocchetti di assegni, oppure avviare attività presso la Camera di Commercio di Lecce, attraverso le quali venivano poste in essere delle truffe>.
Nello specifico, Greco racconta di una raggiro posto in essere, grazieall' intervento di un altro sodale e di un commercialista insospettabile, affermando o pagai per due/tre mesi 1.000 euro mensili per l'affitto di un locale dove aveva sede il supermercato fantasma. Quei due/ tre mesi servirono a coprire una truffa del valore di circa 50.000 euro consumata in danno di varie aziende, tra cui…., e di compagnie telefoniche mediante attivazione di schede telefoniche aziendali a contratto>.
Il neo-collaboratore di giustizia riferisce poi delle numerose azioni criminose ai danni di commercianti, come l'incendio perpetrato al negozio "Sogni". Quest'episodio, avvenuto il 5 agosto 2011 ebbe un tragico epilogo, poiché inizialmente doveva essere compiuto da Greco, ma poi fu realizzato direttamente dal suo amico Michele De Matteis deceduto proprio sul luogo dell'attentato incendiario.Gioele Greco racconta che De Matteis < mi chiese di incendiare il negozio “Sogni” perché il suo amico Giampiero Schipa era intenzionato a incassare l’indennizzo assicurativo. Ero ancora in attesa dell’indicazione di Michele per poter eseguire l’incendio quando un mattino mi chiamò … per avvisarmi che avevano trovato il cadavere di un certo Michele in Piazza Mazzini sepolto sotto le macerie del negozio “Sogni” >.
Il "pentito" si sofferma sulla collaborazione con vari personaggi, che avrebbero dato un contributo all'organizzazione criminale. Egli racconta, del rapporto con Salvatore De Lorenzis di Racale che <ha finanziato l'apertura di un bar intestato a mia zia……., in onore di Michele De Matteis mio grande amico morto in occasione dell'incendio di via Imbriani. Il Salvatore De Lorenzis si è più volte rivolto a me…per evitare di avere problemi su Lecce e dintorni>.
Greco parla anche di alcuni professionisti "insospettabili", utilizzati ad esempio per l'approvvigionamento di sostanze stupefacenti < i napoletani miei fornitori mi erano stati presentati da un ex avvocato……ha fatto più volte il "corriere " da Napoli a Lecce occultando la cocaina nel cruscotto della sua autovettura che era appositamente predisposto>. Oppure nel caso dei suoi rapporti intercorsi con Cristian Pepe e Ivan Firenze detenuti nel carcere di Padova, egli racconta dell'"intervento" di un addetto alla sicurezza, affermando <sia…che…mi dissero che spedivano i pacchi contenenti i cellulari, le schede e la cocaina direttamente al carcere, dove un appuntato della polizia penitenziaria provvedeva ad aprire e a spartire il contenuto. In cambio quell'appuntato prendeva parte della cocaina oppure soldi che erano contenuti all'interno dei pacchi>.
Infine il neo-collaboratore di giustizia leccese racconta anche del "contributo" di un funzionario statale…, affermando che < Il papà di……lavora presso la Motorizzazione Civile di Lecce e si prestava a sottoporci ad esame in occasione del rilascio di patenti di guida>.