Attentato di via Imbriani. Il cerchio si stringe

Proseguono le indagini in Procura per scoprire i mandanti dell’attentato avvenuto nel cuore della notte qualche giorno fa. Gli inquirenti sono a buon punto

Nulla a che vedere con bombe a fini estortivi e criminalità organizzata. Da questa certezza pare che siano partite le indagini sull'esplosione verificatisi a Lecce nella centralissima via Imbriani tre giorni fa e che ha interessato il negozio di oggettistica Sogni. Si stanno susseguendo presso  la Questura di Lecce interrogatori a raffica condotti dal PM, Guglielmo Cataldi, il quale ha già avuto modo di ascoltare amici e parenti del ragazzo morto nell'esplosione, Michele De Matteis. Ricordiamo che De Matteis è morto nel rogo e il suo cadavere è stato ritrovato carbonizzato tra le macerie, ancora con l'accendino in mano: un attentato sfociato in tragedia e che, già dai primi momenti, ha fatto ipotizzare al Procuratore Capo, Cataldo Motta, giunto sul posto nella prima mattinata dopo l'esplosione della notte, l'assenza di fini estorsivi e quindi dell'ombra del racket.

Quasi certamente, infatti, come emerge dalle indagini finora condotte, si tratterebbe di un tentativo non riuscito, finito tragicamente, di truffare l'assicurazione. Tutto si innesterebbe alla perfezione in un filone di indagini che la Polizia sta conducendo da tempo e che ricondurrebbe a truffe e raggiri aventi come protagonisti titolari di attività imprenditoriali. Indagando anche all'indirizzo del nuovo proprietario del negozio distrutto al centro di Lecce, Gennaro De Angelis, 60 anni, di Taranto, gli inquirenti sarebbero sulla strada giusta per individuare chi avrebbe pianificato l'attentato e commissionato a De Matteis l'atto che avrebbe dovuto provocare soltanto l'incendio nel magazzino del seminterrato. Va da sé che i presunti mandanti sarebbero proprio coloro che avrebbero tratto beneficio dal Premio assicurativo che copriva i danni sulla merce del negozio.

Le indagini scorrono veloci, quindi, anche se al momento tutto è coperto dal riserbo e il fascicolo in Procura resta intestato ancora a Ignoti. Anzi, potrebbe aprirsi anche un'altra ipotesi di reato: morte come conseguenza di altro reato. E mentre proseguono le attività di polizia, quello che rimane ancora più certo è il boato, la deflagrazione e i muri neri dell'intero condominio che sorge sopra "Sogni". Del resto, nel cuore della notte, i sogni di residenti e commercianti sono diventati incubi. Forse sarebbe meglio accogliere il consiglio del Sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, il quale in un'intervista apparsa sulla stampa ha affermato "Credo che la statua di S. Oronzo debba passare per quella strada il giorno della processione". Come dire, riconosciamo il miracolo perché le cose potevano andare molto peggio.



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