Un anno fa il dolore del centro Italia. Il Salento sempre accanto alle popolazioni colpite dal sisma


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Fermiamoci un attimo. Per pochi minuti, portiamo la mente a un anno fa. Erano le 3.36 del 24 Agosto 2016. In queste ore, infatti, si stava guardando attoniti, davanti ai social e alla televisione, la distruzione portata da un sisma che difficilmente scorderemo. Amatrice, Pescara del Tronto, Arquata. Ma anche parte delle province di Rieti e Ascoli Piceno. Le graziose stradine medievali del centro Italia, luoghi bellissimi e immersi nella storia, fatti di vita, speranze, sogni. Come quelli di tutto noi, del resto. Oggi, probabilmente, molti progetti di quei cittadini sono cambiati. Cercano di rialzarsi, di recuperare quanto strappato via dal terremoto e ricominciare. Duecentonovantanove persone la cui assenza, forse, provocherà per sempre un vuoto profondo nel cuore dei loro cari. Nel mentre, però, quando i giorni trascorrevano e le nostre attività quotidiane proseguivano ai classici ritmi giornalieri, sorgeva spontanea la domanda: “Cosa possiamo fare noi ?”. Dal Salento, la domanda ha trovato molte risposte. Infatti, partì subito una gara di solidarietà – unitamente, lo specifichiamo, alle altre città d’Italia – affinché potesse giungere un aiuto concreto nel breve termine.

L’edizione 2016 de ‘La Notte della Taranta’, ad esempio, divenne una vera e propria maratona di solidarietà. Gli artisti, infatti, decisero di devolvere l’intero compenso alle popolazioni colpite dal sisma. Così come la Fondazione Notte della Taranta volle destinare parte degli introiti alla causa e, con il progetto ‘La Puglia per la ricostruzione’, questa dispose alcuni maxi salvadanai dove ciascuno, liberamente, donò quanto possibile. “È venuto spontaneo a tutti, artisti, direttore artistici, orchestra, corpo di ballo devolvere il cachet della serata alle popolazioni colpite dal sisma”. Disse in Massimo Manera, presidente della Fondazione ‘La Notte della Taranta’.

Persino lo spettacolo tradizionali fuochi d’artificio in onore di Sant’Oronzo venne annullato. ‘È uno dei momenti più caratteristici e più attesi della nostra festa – scrisse su Facebook l’allora Primo Cittadino Paolo Perrone – ma quest’anno è giusto il silenzio. La somma che sarebbe servita all’acquisto del materiale pirotecnico diventerà un piccolo contributo alle popolazioni colpite dal terremoto’.

Straordinarie dimostrazioni di solidarietà provennero anche dalle Pro Loco salentine, quando a Serrano, in provincia di Lecce, venne organizzata una serata nell’intento di raccogliere fondi – grazie alla vendita di prelibatezze culinarie tipiche – da destinare alla ricostruzione del post-terremoto. Pittule, pezzetti di cavallo, alici e ricotta forte, pasticciotto all’olivotto e tanto altro. Senza dimenticare il piatto forte: l’amatriciana.

Il taglio del nastro dell'edizione numero undici di Agrogepaciok – storico Salone nazionale della gelateria, pasticceria, cioccolateria e dell’artigianato agroalimentare, in programma al''interno della struttura “Lecce Fiere” – fu affidato al ristoratore 40enne Daniele Bonanni, proprietario della storica trattoria “Ma Tru” di Amatrice, distrutta dal sisma. A lui, infatti, venne destinata la raccolta fondi promossa da Agrogepaciok, Confcommercio Lecce e Associazione Cuochi Salentini, attraverso speciali degustazioni di pasta all’amatriciana (preparata dallo stesso Bonanni) e altre iniziative che si terranno nel corso della fiera.

Una serata di beneficenza anche al Politeama Greco. Il mondo della danza si mobilitò per offrire un Natale migliore alle popolazioni terremotate. Nacque così “Danzando per Amatrice” da un’idea di Sabrina Cerasa, direttrice della scuola di danza Nuova Era Studios, che da sempre si muove attivamente nel mondo della solidarietà. Come dimenticare, inoltre, la presenza del Sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, a Novoli per l’accensione della Fòcara in occasione delle celebrazioni in onore di Sant’Antonio Abate.

Di recente, inoltre, un assegno di 20mila euro fu consegnato da Salvatore Cacciatore, presidente dell’organizzazione no profit “Heidi” che opera nel Salento, a Leonardo Gabrielli, assessore alla cultura di Arquata del Tronto. “Un segno tangibile – rivelò nell’occasione – della vicinanza dei nostri conterranei salentini che hanno partecipato alla raccolta fondi con grande entusiasmo attraverso gli eventi di beneficenza, organizzati dai nostri volontari, e tramite le donazioni del 5 per mille”.

Un bel gesto di solidarietà provenne anche da parte della Polizia Stradale di Lecce attraverso la donazione del materiale didattico ai bambini delle scuole elementari di Arquata del Tronto. La consegna di libri e astucci si svolse alla presenza di due agenti leccesi aggregati ad Ascoli.

In campo scesero pure i professionisti leccesi. Il Collegio dei geometri di Lecce inviò dal Salento, direzione Rieti, una squadra di geometri competenti in attività di verifica della sicurezza e dell’agibilità degli edifici, chiamata a intervenire nelle aree del Centro-Italia colpite dall’evento sismico. Nessuno si tirò indietro, una squadra degli architetti di Puglia. Dalla nostra regione giunsero a Rieti due equipe di architetti competenti in attività di monitoraggio e verifica della sicurezza degli edifici nella gestione dell’emergenza sismica.

Senza dimenticare, ovviamente, i volontari della Protezione Civile leccese e le numerose iniziative spontanee dei cittadini. L’Unione Sportiva Lecce partecipò devolvendo l’incasso derivante dalla vendita degli abbonamenti – sottoscritti in una serata presso la sala polifunzionale Open Space (tappa itinerante della campagna abbonamenti) – alle vittime del terremoto.

Tante altre furono le iniziative messe in campo (artistiche, musicali e via dicendo). Ovviamente, elencarle tutte sarebbe impossibile.

Il Salento – nell’arco di un anno – ha dimostrato davvero un gran cuore. E siamo sicuri che non la solidarietà non finisce qui.