Ha coinvolto l’intera regione la mobilitazione di ieri: comitati NoTriv, associazioni ambientaliste e forze politiche hanno infatti organizzato cortei e manifestazioni sparsi per tutto il Tacco, invitando la cittadinanza a non rinunciare al diritto di esprimere il proprio voto in occasione del referendum del 17 Aprile.
Si spinge perché vinca il Sì così da abrogare quella norma della Legge di Stabilità, Ddl del Governo Renzi, che prevede l’estensione temporale delle concessioni rilasciate alle piattaforme petrolifere oltre ai canonici 45 anni, fino all’esaurimento della giacenza petrolifera sfruttata. Non si parla dunque di nuovi stabilimenti estrattivi, ma di implementazione degli esistenti entro le 12 miglia nautiche che, in previsione della dilatazione temporale della loro attività potrebbero però subire gli ampliamenti strutturali ritenuti necessari dagli stessi concessionari.
Anche a Gallipoli non sono mancati i flash mob, spogliati dai loghi di partito e vestiti degli striscioni di un’idea comune. La Città Bella non poteva che rivendicare il suo ruolo di protagonista sullo specchio d’acqua che la incorona. Promotori della giornata sono stati i ragazzi del movimento NoTriv, di concerto con Legambiente.
Maurizio Manna, direttore regionale dell’associazione ambientalista, ha dichiarato “Siamo qui per dire No alle trivelle e Sì al Referendum. Siamo tutti innamorati della nostra terra e diciamo basta a questa forma di sfruttamento del territorio ormai obsoleta ed invasiva. Cittadini ed operatori economici sono uniti nella richiesta di un impegno maggiore da parte del governo nei confronti del Mediterraneo. Il futuro è nelle rinnovabili e l’Italia è pronta in tal senso!”.
Non sfugge la valenza simbolica del referendum: la chiamata alle urne su un tema di tale portata, può avere risvolti che vanno ben oltre il quesito posto. Se, infatti, è già un fatto immenso che il 17 verrà tracciato il percorso che il popolo italiano intende percorrere in tema di energie, è anche vero che questo referendum è considerato da tutte le forze politiche del paese una prova che l’operato del Governo potrà o meno superare.
Il prossimo appuntamento è comunque il concertone del 14 Aprile che si terrà al Parco Gondar. Tantissimi artisti non sono restati sordi alla chiamata del loro mare e, sotto la direzione artistica di Nandu Popu, si sono cordinati per cantare e suonare il loro “No alle trivelle” dal palco dell’arena più calda del Salento.
di Armenia Cotardo