Se il centrosinistra voleva serrare i ranghi di un centrodestra che non sempre ha dato prova in città di unità e di condivisione delle scelte, c’è riuscito benissimo. E lo ha fatto con la decisione unanime della Giunta Comunale (unica assente l’assessora Angela Valli) che ha dato mandato all’avvocato Francesco Calabro di querelare il consigliere d’opposizione Andrea Guido. Lesive dell’onorabilità del Sindaco e dell’assessora al Welfare Silvia Miglietta sono state ritenute le considerazioni del vicepresidente del Consiglio Comunale che dalla sua pagina Facebook accusava l’esecutivo di Palazzo Carafa di poca trasparenza sia nella gestione dei buoni alimentari alle famiglie in difficoltà a causa del coronavirus che nella distribuzione delle mascherine donate ai leccesi dalla comunità cinese.
L’iniziativa della Giunta di rivolgersi alla Giustizia e di non affrontare la questione da un punto di vista prettamente politico ha compattato gli oppositori che hanno firmato un comunicato al vetriolo contro gli amministratori di città.
«Invitiamo il Presidente del Consiglio, Carlo Mignone, a convocare quanto prima un Consiglio Comunale per affrontare la vicenda alla luce del sole, e non fra i banchi di un tribunale. Lì, semmai, il centrodestra, unito, ribadirà, a chiare lettere, che “solo loro sapevano”, perchè di fatto, in Palazzo Carafa, non ci è stato più fatto mettere piede da quell’ormai lontano lunedì 9 marzo 2020. Non una commissione, non un Consiglio Comunale, si è mai tenuto per informare i consiglieri e la cittadinanza di cosa stesse accadendo. Lo abbiamo chiesto più volte e mai siamo stati degnati di risposta. Si agisce, ormai da mesi, come in una dittatura, così che siamo stati costretti a rivolgerci al Prefetto, perchè la democrazia, a Lecce, è oggi solo un vago ricordo».
I Consiglieri comunali Battista, Congedo, Giordano Anguilla, Greco, Martini, Pala, Pasquino, Poli Bortone, Scorrano, Tramacere e ovviamente Andrea Guido scendono in campo compatti e lanciano una serie d’accuse che certamente non mancheranno di rinfocolare le polemiche, accusando Carlo Salvemini di aver compiuto molti passi falsi nella gestione della città durante la pandemia.
Il j’accuse parte con il rimprovero al primo cittadino della gestione della città alle soglie dell’incontro calcistico tra Lecce e Atalanta: «I leccesi, e noi con loro, non dimenticano che il Sindaco Carlo Salvemini non ha saputo gestire un passaggio delicatissimo per l’ordine e la salute pubblica, come fu la partita Lecce-Atalanta di Domenica 1 marzo 2020, nonostante gli articoli 50 e 54 del T.U.E.L glielo consentissero. Il Sindaco non ha preso una decisione pur potendolo fare, mettendo così a serissimo rischio la salute di migliaia di persone».
Poi si prosegue con la chiusura delle scuole, che – a detta del centrodestra leccese – non fu repentina al nascere dell’emergenza sanitaria: «I leccesi, e noi con loro, non dimenticano che sulla chiusura delle scuole non ha preso una posizione per troppo tempo, scaricando la responsabilità della decisione sul Prefetto che, in quell’occasione, ricordò come il Sindaco avesse tutta l’autorità e il potere decisionale, e concluse conferendo il Suo parere. Giorni di grave ritardo e estremo disagio per i dirigenti scolastici e i rispettivi istituti»
L’attacco si conclude attraverso il pieno sostegno alle parole di Andrea Guido in merito alla vicenda delle mascherine e dei buoni spesa: « I leccesi, e noi con loro, non dimenticano che nessuna informazione è stata data circa le modalità di consegna e i criteri di assegnazione dei buoni spesa. Solo un numero Whatsapp a cui inviare la richiesta, sperando e pregando che tutto andasse bene. Solo i colleghi della maggioranza potevano sapere come, quando, e a chi li stavano dando, questa è la pura e sacrosanta verità».
Senza dimenticare di criticare le parole di Carlo Salvemini che su espressa richiesta di alcuni cittadini non si era sentito di impedire loro di recarsi presso gli ipermercati situati nei paesi limitrofi per effettuare la spesa: «I leccesi, e noi con loro, non dimenticano che, per continuare col filone dei messaggi irresponsabili, il Sindaco ha invitato, la scorsa settimana, tutti alla libera uscita, consentendo di poter fare la spesa ai centri commerciali di Surbo e Cavallino, senza specificare però che sarebbe stata necessaria una motivata esigenza, pena sanzioni salatissime. Sorvoliamo sull’imbarazzo che quelle parole hanno generato nei Suoi colleghi Sindaci, che hanno dovuto prendere le distanze oltre che le contromisure».
Il centrosinistra, comunque, tira dritto. Ritiene le accuse di Guido infamanti e diffamanti e non recede. La questione, a meno di improbabili passi indietro, troverà la sua risoluzione in Tribunale.