L’autorete costa a Donati un turno di squalifica, fatale la bestemmia dopo il gol nella propria porta


Condividi su

È proprio il caso di dirlo: “Oltre al danno la beffa”!!! È costata cara l’autorete di ieri nella gara contro l’Atalanta a Giulio Donati, esterno scuola Inter. non ai fini del risultato, perché, lo stesso, è stato autore della marcatura del momentaneo pareggio, ma perché, dopo aver trafitto il compagno di squadra Gabriel, si è lasciato scappare una bestemmia.

Sfortunatamente, nel calcio ipertecnologico dei giorni nostri, dove ogni secondo della partita è ripreso dalle telecamere, la frase blasfema non è sfuggita al mezzo ed è stata segnalata dal Procuratore Federale al Giudice Sportivo che ha comminato per il calciatore una giornata di squalifica.

“Il Giudice Sportivo, ricevuto dal Procuratore Federale rituale segnalazione ex art. 61 comma 3 CGS, a mezzo mail pervenuta alle ore 12.51 odierne”, si legge nel provvedimento, “In merito alla condotta del calciatore Giulio Donati (soc. Lecce) consistente nell’aver pronunciato espressione blasfema al 16° del primo tempo; acquisite ed esaminate le relative immagini televisive, di piena garanzia tecnica e documentale; considerato che il calciatore in questione è stato chiaramente inquadrato dalle riprese televisive mentre proferiva un’espressione blasfema, nei termini descritti dalla Procura Federale, individuabile senza margini di ragionevole dubbio, e che, pertanto, tale comportamento, deve essere sanzionato ai sensi dell’art. 37 comma 1 lett a), e della richiamata normativa sulla prova televisiva, delibera di sanzionare il calciatore Giulio Donati (soc. Lecce) con la squalifica per una giornata effettiva di gara”.

La compagine giallorossa non è nuova a squalifiche per una bestemmia proferita in campo. Nella stagione 2013/2014, una delle tante sciagurate dell’era Tesoro, stessa sorte era toccata a mister Franco Lerda, allora allora tecnico dei Salentini che, nel corso della semifinale di andata dei Play Off, si era lasciato sfuggire alcune frasi blasfeme, non sfuggite all’orecchio del direttore di Gara e riportate a referto.