Voto di scambio per favorire il figlio alle elezioni? Fiorino Greco, ex sindaco di Novoli condannato a 4 anni e 2 mesi


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Condanna a 4 anni e 2 mesi, per l’ex “primo cittadino” di Novoli, Fiorino Greco, accusato di pressioni verso gli elettori per indirizzare il voto al figlio, allora candidato sindaco, sfruttando il proprio ruolo di componente della commissione invalidi civili della Asl.

I giudici della seconda sezione collegiale (Presidente Pietro Baffa, a latere Valeria Fedele e Silvia Saracino) hanno ritenuto il 69enne di Novoli, medico fisiatra, colpevole dei reati di voto di scambio, istigazione alla corruzione, tentata concussione, riconoscendo le attenuanti generiche. In precedenza, il pm Massimiliano Carducci ha invocato la pena di 4 anni e 3 mesi.

Non solo, poiché i giudici hanno anche disposto il risarcimento del danno in separata sede alle parte civili. Nello specifico, in favore dell’Asl, difesa dall’avvocato Alfredo Cacciapaglia, e due cittadini novolesi assistiti dagli avvocati Salvatore De Mitri e Cristian Quarta. Inoltre, l’imputato è stato interdetto per 5 anni dai pubblici uffici. I giudici hanno assolto Greco per un solo episodio di voto di scambio e tentata concussione.

I legali dell’ex sindaco di Novoli, gli avvocati Francesco Fasano e Luigi Covella, hanno invece chiesto l’assoluzione sostenendo che non ci sia mai stato alcun voto di scambio. E che le denunce sui presunti illeciti sarebbero scaturite da una forma di risentimento personale verso Fiorino Greco. Una volta depositate le motivazioni della sentenza, la difesa presenterà ricorso in Appello.

Fiorino Greco venne anche ascoltato in Procura nei mesi scorsi dagli uomini di Polizia Giudiziaria, respingendo ogni addebito.

Occorre ricordare che è stato lo stesso Fiorino Greco, anche ex assessore a Lecce, a chiedere di andare direttamente a processo, “invocando” il giudizio immediato, dopo la richiesta di rinvio a giudizio del procuratore aggiunto Antonio De Donno e del sostituto procuratore Roberta Licci.

Le accuse

Riguardo al ruolo assunto da Fiorino Greco per favorire il figlio Gianmaria alle elezioni, le indagini condotte dai carabinieri della stazione di Novoli avrebbero ricostruito alcuni episodi.

Nel corso di una telefonata con il figlio di una signora invalida, il 69enne di Novoli si sarebbe impegnato per lassegnazione di una sedia a rotelle. La promessa si sarebbe concretizzata, poiché la relativa pratica andò in porto. Infine, il politico novolese avrebbe esercitato pressioni su un elettore schierato con l’altro candidato, perché votasse il figlio. In caso contrario, gli avrebbe fatto revocare la pensione.

Durante il dibattimento è stato ascoltato in aula il figlio Gianmaria Greco, attualmente consigliere comunale a Lecce e candidato alle elezioni amministrative del 31 maggio del 2015 di Novoli, al termine delle quali fu eletto sindaco.

Gianmaria Greco è stato ascoltato in aula come testimone della difesa, nel processo a carico del padre Fiorino, a sua volta ex primo cittadino.

Questi ha riferito che sebbene il padre lo abbia sostenuto in campagna elettorale, l’ha sempre fatto in maniera lecita. Dunque, Fiorino Greco non avrebbe mai chiesto il voto ai cittadini novolesi, in cambio di favori. E non avrebbe mai ricattato nessuno per aiutare il figlio.