Processo a Fiorino Greco, il figlio Gianmaria: “Mio padre non chiese il voto per me, in cambio di favori”

L’ex sindaco di Novoli è stato ascoltato come testimone della difesa, nel corso del dibattimento sulle presunte pressioni esercitate verso gli elettori, da parte del medico fisiatra 69enne di Novoli.

L’ex sindaco di Novoli Gianmaria Greco è stato ascoltato in aula come testimone della difesa, nel processo a carico del padre Fiorino, a sua volta ex primo cittadino.

Dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale (Presidente Pietro Baffa) è infatti in corso il dibattimento sulle presunte pressioni esercitate verso gli elettori, da parte del medico fisiatra 69enne di Novoli, per indirizzare il voto al figlio, sfruttando il proprio ruolo di componente della commissione invalidi civili della Asl.

Gianmaria Greco attualmente consigliere comunale a Lecce, all’epoca dei fatti, era candidato alle elezioni amministrative del 31 maggio del 2015 di Novoli e successivamente fu eletto sindaco.

Ieri in aula, ha riferito che sebbene il padre lo abbia sostenuto in campagna elettorale, l’ha sempre fatto in maniera lecita. Dunque, Fiorino Greco non avrebbe mai chiesto il voto ai cittadini novolesi, in cambio di favori. E non avrebbe mai ricattato nessuno per aiutare il figlio.

Fiorino Greco risponde delle ipotesi di reato di voto di scambio, istigazione alla corruzione, concussione.

Occorre ricordare che è stato lui stesso a chiedere di andare direttamente a processo, “invocando” il giudizio immediato, dopo la richiesta di rinvio a giudizio del procuratore aggiunto Antonio De Donno e del sostituto procuratore Roberta Licci.

Fiorino Greco, difeso dagli avvocati Francesco Fasano e Luigi Covella, venne anche ascoltato in Procura nei mesi scorsi dagli uomini di Polizia Giudiziaria, respingendo ogni addebito. I legali dell’ex sindaco di Novoli presentarono una corposa memoria difensiva che conteneva una lista di 11 testimoni, da ascoltare durante il dibattimento.

Invece, si sono costituiti parte civile: l’Asl, attraverso l’avvocato Alfredo Cacciapaglia, e due cittadini novolesi con gli avvocati Salvatore De Mitri e Cristian Quarta.

Le accuse

Riguardo al ruolo assunto da Fiorino Greco per favorire il figlio Gianmaria alle elezioni, le indagini condotte dai carabinieri della stazione di Novoli avrebbero ricostruito alcuni specifici episodi.

Nel corso di una telefonata con il figlio di una signora invalida, il 69enne di Novoli si sarebbe impegnato per l’assegnazione di una sedia a rotelle. La promessa si sarebbe concretizzata, poiché la relativa pratica andò in porto. Infine, il politico novolese avrebbe esercitato pressioni su un elettore schierato con l’altro candidato, perché votasse il figlio. In caso contrario, gli avrebbe fatto revocare la pensione.



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