Dopo la richiesta di rinvio a giudizio della Procura, l'ex sindaco di Novoli Fiorino Greco chiede di andare direttamente a processo. Difatti, il 66enne di Novoli ha chiesto il giudizio immediato, Nelle scorse ore, si sarebbe dovuta celebrare l'udienza preliminare ma i difensori di Greco, gli avvocati Francesco Fasano e Luigi Covella, hanno presentato la suddetta istanza nella cancelleria del giudice. Il gip Giovanni Gallo ha preso atto di tale diritto dell'imputato e nella prossima udienza di fine marzo, una volta verificate tutte le notifiche, emetterà il decreto fissando la data d'inizio del processo.
Fiorino Greco fu anche ascoltato in Procura nei mesi scorsi dagli uomini di Polizia Giudiziaria, respingendo ogni addebito. I legali dell'ex sindaco di Novoli hanno anche presentato una corposa memoria difensiva che contiene una lista di 11 testimoni che però non sono stati ascoltati dal pubblico ministero. I legali di Greco hanno così optato per la richiesta di giudizio immediato, al fine di andare direttamente a dibattimento e dimostrare l'estraneità del proprio assistito ai fatti contestatigli. In quella sede, i difensori chiederanno l'ascolto di quei testi, ritenuti determinanti per dimostrare l'innocenza di Greco.
Secondo l'ipotesi accusatoria, l'ex sindaco di Novoli e attuale consigliere comunale di maggioranza a Lecce avrebbe esercitato pressioni sugli elettori per indirizzare il voto al figlio, sfruttando il proprio ruolo di componente della commissione invalidi civili della Asl. Il 65enne di Novoli risponde delle ipotesi di reato di voto di scambio, istigazione alla corruzione, concussione. L'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Antonio De Donno e dal sostituto procuratore Roberta Licci ha fatto luce sulle presunte indebite ingerenze del medico fisiatra e politico novolese, per "aiutare" il figlio Gianmaria, vice sindaco e candidato alle elezioni amministrative del 31 maggio del 2015 ( questi divenne primo cittadino di Novoli ).
L’inchiesta sul padre si intreccia con quella relativa alle intimidazioni rivolte al figlio nel novembre scorso. Egli fu destinatario di una busta contenente tre proiettili, un portachiavi a forma di bara e una lettera.Quest'ultima riportava una serie di accuse relative al presunto clientelismo esercitato da Fiorino Greco. Tra l'altro, non è il primo episodio del genere che si verifica a Novoli. Nel marzo del 2014, due buste contenenti un proiettile furono spedite all'allora sindaco Oscar Marzo Vetrugno e a un imprenditore locale.
Riguardo al ruolo assunto da Fiorino Greco per favorire il figlio Gianmaria alle elezioni, le indagini condotte dai carabinieri della stazione di Novoli avrebbero ricostruito alcuni specifici episodi, da cui era possibile estrapolare un chiaro messaggio a determinati elettori: votare il figlio per evitare la revoca dei benefici o delle pensioni d'invalidità. Il fisiatra avrebbe sottolineato il proprio ruolo all'interno della Commissione per influenzare gli elettori. Nel corso di una telefonata con il figlio di una signora invalida, il 65enne di Novoli si sarebbe impegnato per l'assegnazione di una sedia a rotelle. La promessa si sarebbe concretizzata, poiché la relativa pratica andò in porto ( Greco risponde dunque anche dell'ipotesi di reato di concussione). Infine, il politico novolese avrebbe esercitato pressioni su un elettore schierato con l'altro candidato, perché votasse il figlio. In caso contrario, gli avrebbe fatto revocare la pensione.
Per alcuni elettori, dunque, le ingerenze del medico novolese risultarono una Spada di Damocle difficile da sopportare e qualcuno si rivolse ai carabinieri.
