Pressioni sugli elettori per indirizzare il voto al figlio, sfruttando il proprio ruolo di componente della commissione invalidi civili della Asl.
Con queste accuse, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio di Fiorino Greco, attuale consigliere comunale di maggioranza a Lecce e già sindaco di Novoli. Adesso, sarà il gup a stabilire – nel corso dell'udienza preliminare che verrà fissata a breve – se prosciogliere l'imputato o mandarlo a processo.
Il 65enne di Novoli risponde delle ipotesi di reato di voto di scambio, istigazione alla corruzione, concussione. L'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Antonio De Donno e dal sostituto procuratore Roberta Licci ha fatto luce sulle presunte indebite ingerenze del medico fisiatra e politico novolese Fiorino Greco, per "aiutare" il figlio Gianmaria, vice sindaco e candidato alle elezioni amministrative del 31 maggio del 2015 ( nelle quali è stato eletto primo cittadino di Novoli ).
L’inchiesta sul padre si intreccia con quella relativa alle intimidazioni rivolte al figlio nel novembre scorso. Quest’ultimo fu destinatario di una busta contenente tre proiettili, un portachiavi a forma di bara e una lettera. La missiva riportava una serie di accuse relative al presunto clientelismo esercitato da Fiorino Greco. Tra l'altro, non è il primo episodio del genere che si verifica a Novoli. Nel marzo del 2014, due buste contenenti un proiettile furono spedite all'allora sindaco Oscar Marzo Vetrugno e a un imprenditore locale.
Riguardo al ruolo assunto da Fiorino Greco per favorire il figlio Gianmaria alle elezioni, le indagini condotte dai carabinieri della stazione di Novoli avrebbero ricostruito alcuni specifici episodi, da cui gli inquirenti hanno estrapolato un chiaro messaggio a determinati elettori: votare il figlio per evitare la revoca dei benefici o delle pensioni d'invalidità. Il fisiatra avrebbe sottolineato il proprio ruolo all'interno della Commissione per influenzare gli elettori. Nel corso di una telefonata con il figlio di una signora invalida, il 65enne di Novoli si sarebbe impegnato per l'assegnazione di una sedia a rotelle. La promessa si sarebbe concretizzata, poiché la relativa pratica andò in porto ( Greco risponde dunque anche dell'ipotesi di reato di concussione). Infine, il politico novolese avrebbe esercitato pressioni su un elettore schierato con l'altro candidato, perché votasse il figlio. In caso contrario, gli avrebbe fatto revocare la pensione.
Per alcuni elettori, dunque, le ingerenze del medico novolese risultarono una Spada di Damocle difficile da sopportare e qualcuno si rivolse ai carabinieri. Fiorino Greco, assistito dall'avvocato Francesco Fasano, fu anche ascoltato in Procura dagli uomini di Polizia Giudiziaria, respingendo ogni addebito.
