Che non si trattasse di un caso di coronavirus lo avevano capito immediatamente i sanitari che, visitata la donna che alloggia presso una struttura ricettiva del capoluogo e che era stata trasportata d’urgenza presso il reparto malattie infettive dell’Ospedale “Vito Fazzi” perché lamentava i sintomi tipici della malattia, hanno deciso di non svolgere l’esame del tampone immediatamente, ma di posticiparlo alla mattinata di oggi.
Questa mattina, poi, al termine dell’esame la conferma: la signora, fortunatamente, non ha contratto il “morbo”.
Come nel caso della settimana scorsa, quindi, quando si era temuto per un militare salentino di stanza a Treviso, anche questa volta si è trattato di un falso allarme e tutti possono tirare un sospiro di sollievo.
Negli ultimi giorni a Lecce e in tutta la Puglia, l’attenzione nei confronti del coronavirus è salita alle stelle, complice, soprattutto, la notizia del primo caso riscontrato in regione a Torricella in provincia di Taranto, dove, un uomo proveniente dalla cosiddetta zona rossa di Codogno, è risultato positivo al tampone, così come la moglie e il fratello e quella che per i passeggeri del volo Malpensa-Brindisi che avevano viaggiato con lui è stata disposta la quarantena.
Fortunatamente, ripetiamo, anche in questa occasione il caso si è sgonfiato, anche se, come da protocollo, bisognerà aspettare le controanalisi che verranno effettuate a Bari.