Salgono a tre i casi di coronavirus in Puglia. Si tratta della moglie e del fratello del paziente 1, il 33enne di Torricella tornato a casa quando il caso Codogno, dove si era recato per trovare la mamma, era già scoppiato. Come abbia fatto ad allontanarsi dalla provincia di Lodi resta ancora un ‘mistero’, anche se in un lungo post su Facebook ha spiegato di aver ricevuto l’ok dopo aver chiamato i numeri messi a disposizione. Fatto è che ora anche le ‘uniche’ due persone con cui dice di essere entrato in contatto sono risultate positive. Ora, dopo il test e in attesa delle ‘conferme’ da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, sono in quarantena fiduciaria. Ma c’è un altro aspetto di non poco conto.
Caccia ai passeggeri
L’uomo, per tornare nel comune in provincia di Taranto ha preso il volo EasyJet 2827 del 24 febbraio partito da Malpensa e atterrato a Brindisi alle 16,44 e ora – come ha spiegato anche il Governatore Michele Emiliano in un lungo post in cui ha sottolineato il lavoro importante dei medici di famiglia ‘un esercito importantissimo in questa fase’ – è caccia ai 131 passeggeri che erano con lui. Nelle mani del Presidente è finita la lista, con tutti i numeri di telefono, messa a disposizione dalla compagnia aerea britannica. Anche per loro – studenti, ma anche lavoratori fuori sede che avevano scelto di tornare in Puglia – scatterà la quarantena. Per 15 giorni non potranno lasciare la propria abitazione e dovranno segnalare qualsiasi sintomo sospetto. Solo in quel caso saranno sottoposti al tampone di rito.
Anche l’azienda metallurgica di Torricella, nella quale lavora il fratello dell’uomo rientrato da Codogno, ha mandato in isolamento tutti i dipendenti e altre aziende del Tarantino si stanno muovendo nella stessa direzione.
Nessun caso nel Salento
Dopo le notizie di casi sospetti anche nel Salento la Asl di Lecce è stata costretta ad intervenire per smentire, con forza, le voci circolate. «Non c’è, al momento, nessun caso positivo in provincia di Lecce. Negli ultimi giorni si è verificata più volte la diffusione di notizie di questo tipo che generano allarme ingiustificato nella popolazione. Questi gesti irresponsabili sono passibili di denuncia e perseguibili penalmente» si legge.
