Un furto ai danni del Corpo Forestale che trascinò dietro di sé, una lunga scia di misteri e che adesso, grazie alla chiusura delle indagini, permette di fare luce sul movente e sulla partecipazione di persone insospettabili. L'inchiesta sull'irruzione nella sede della forestale di San Cataldo, avvenuto nella notte tra il 13 e il 14 luglio del 2014, volge alla conclusione ed il pm Massimiliano Carducci ha inserito altri cinque nomi nel registro degli indagati, tra cui, quello di un carabiniere.
I ladri quel giorno rubarono due mitragliatrici, duecento cartucce, una placca da agente della polizia giudiziaria, un casco. Per quel furto furono arrestati in un primo momento: Antonio Boris Arcati, 35enne di Leverano; Angelo Buccarella, 45 anni di Porto Cesareo; Ermanno Bianco 42enne di Porto Cesareo, (tutti ai domiciliari); Poi toccò ad Antonio Cosimo Drazza, 34anni nato a Fuerth (Germania) e Salvatore Conte, 48enne di Leverano, (entrambi sono in carcere).
A questi volti "noti", con le nuove informazioni di garanzia, si sono aggiunti nella lista degli indagati, Fernando Aronne, 52 anni, di Nardò e carabiniere in servizio, Kristian Rocchino Torsello, 38enne di Porto Cesareo così come la moglie, Melissa Romano, di 37 anni, Roberto Napoletano, 29enne di Squinzano e Gianni Semerano, 34 anni di Leverano.
La vicenda risulta piuttosto intricata e nell'avviso di conclusione delle indagini vengono contestati ai dieci indagati, numerosi capi d'imputazione. Arcati, Bianco, Conte e Buccarella dovranno rispondere in concorso, di furto pluriaggravato, detenzione, porto d‘armi da guerra e munizioni. Secondo quanto ricostruito dall’autorità, si sarebbero impossessati della refurtiva, con l’aggravante di aver commesso il fatto: con "violenza sulle cose" (per aver divelto le inferriate della finestra, ad aver abbattuto la porta blindata e scassinato l'armadio con dentro il materiale da sottrarre ); "con abuso di relazioni di ufficio", essendosi avvalsi di informazioni interne dell’impiegato Ermanno Bianco.
Arcati è indagato anche per il furto aggravato di un'autovettura e per ricettazione in relazione ad un motociclo; Angelo Buccarella con l'accusa di cessione e detenzione di armi da guerra e munizioni, quale pegno inerente un credito di 3.000 con Drazza Cosimo, a sua volta indagato per ricettazione e detenzione di armi; Bianco è indagato anche per truffa aggravata ai danni della Forestale e falso ideologico aggravato. Lo stesso Bianco,Buccarella e Napoletano in concorso sono accusati di cessione e detenzione di droga come anche Semerano.
Vi sono poi, Il carabiniere Fernando Aronne, Bianco e Buccarella, accusati di accesso abusivo a sistema informatico aggravato, per introduzione non autorizzata nel sistema telematico di informazioni interforze del Ministero dell’Interno. I tre sono inoltre indagati per corruzione nell’esercizio della funzione, poiché Buccarella, con la mediazione di Bianco avrebbero dato al carabiniere un’antica giara in terracotta, quale retribuzione non dovuta, poiché quest'ultimo non avrebbe elevato una contravvenzione per copertura assicurativa di un motociclo.
Anche per Kristian Torsello e la moglie Melissa Romano, oltre che nei confronti di Bianco e Aronne si configurerebbero le ipotesi di corruzione per l’esercizio di funzione. Avrebbero, in questo caso "ricompensato" il carabiniere con una carabina ad aria compressa, di proprietà di Torsello cui era stata ritirata, in seguito alla momentanea sospensione del porto d’armi.
Gli indagati sono difesi dagli avvocati Cosimo D’Agostino, Giancarlo dei Lazzaretti, Elvia Belmonte, Giuseppe Bonsegna, Stefano Prontera, Francesca Conte, Diego Mansi, Giovanni Erroi, Giuseppe Romano, Vincenzo Pennetta, Evelina Pascariello.