Furti nella caserma della Forestale, scattano altri due arresti

Dopo ulteriori mesi di indagine e accertamenti, perquisizioni e sequestri i militari hanno avuto la certezza che i primi arrestati non avessero agito da soli e sono riusciti ad individuare i presunti complici di Ermanno Bianco, Angelo Buccarella e Antonio Boris Arcati.

Un furto insolito che destò non poco clamore e preoccupazione. Sia perché era stata violata la Stazione del Corpo Forestale dello Stato di San Cataldo sia perché, in quella notte tra il 13 ed il 14 luglio scorso, erano state potate via, tra le altre cose, due pistole mitragliatrici in dotazione agli agenti. Ora, a distanza di circa cinque mesi dai primi tre arresti i Carabinieri del capoluogo salentino hanno eseguito altri due arresti di rilievo.

Dopo ulteriori mesi di indagine e accertamenti, perquisizioni e sequestri i militari, infatti, hanno avuto la certezza che i primi tre arrestati non avessero agito da soli e sono riusciti ad individuare i presunti complici di Ermanno Bianco, Angelo Buccarella e Antonio Boris Arcati, identificati come gli autori del furto di armi e munizioni avvenuto nella notte tra il 13 e 14 luglio scorsi nella sede del posto fisso del Corpo Forestale dello Stato di San Cataldo.

Si tratta di Salvatore Conte di Leverano e Antonio Cosimo Drazza originario di Copertino, a cui ieri sono state notificate dai militari le ordinanze di custodia cautelare richieste dal pm Massimiliano Carducci ed emesse dal gip Vincenzo Brancato. A condurre ai provvedimenti sono state le indagini che hanno accertato il diretto coinvolgimento di Conte nelle fasi organizzative ed attuative del furto delle armi. Inoltre l’uomo è risultato essere il custode delle due pistole mitragliatrici facenti parte della refurtiva sia dopo il colpo che in seguito all’arresto dei suoi tre complici.

A sua volta Drazza, già in carcere perché arrestato in flagranza di reato dalla Polizia lo scorso gennaio per la detenzione di numerose armi, centinaia munizioni e ingenti quantitativi di droga, è stato identificato come il custode della pistola mitragliatrice che originariamente era nelle mani di Angelo Buccarella, uno dei tre autori del furto arrestati a novembre. Anche la posizione di quest’ultimo si aggrava.



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