​Salvato da una micropompa inserita nel cuore, l’eccezionale intervento di angioplastica al ‘Fazzi’ di Lecce

Eccezionale intervento di angioplastica nel reparto di Emodinamica del ‘Vito Fazzi’ di Lecce. Come fa sapere in una nota l’associazione Salute Salento, un paziente di 58 anni è stato salvato da una micropompa inserita nel cuore.

Una micropompa inserita nel cuore ha salvato la vita ad un pazienze 58enne di Lecce, ricoverato all’ospedale “Vito Fazzi” da circa 15 giorni per episodi di “angina instabile”.  La coronografia effettuata nel reparto di Emodinamica ha rivelato la chiusura di due delle tre arterie. Non solo due coronarie occluse, ma anche la terza arteria, la «circonflessa», severamente malata per una serie di stenosi critiche. Ora sta bene – come fa sapere in una nota l’associazione Salute Salento – anche se l’equipe medica che ha effettuato il delicato intervento non ha ancora sciolto la prognosi.
  
Ad eseguire l’operazione, lunedì mattina alle 9.00, è stata la «Heart Team», la squadra composta da cardiologi clinici, emodinamisti, cardiochirurghi e cardioanestesisti che ha discusso il caso e ha preso la decisione collegiale di ricorrere all’impiego del sistema di assistenza ventricolare Impella.
  
«Si tratta – ha spiegato l’emodinamista Giuseppe Colonna che ha coordinato l’intervento – di una micropompa inserita in un catetere che, attraverso l’arteria femorale, raggiunge il ventricolo e aiuta la circolazione del sangue resa problematica dall’occlusione delle due arterie». Una procedura che si usa nei pazienti che hanno lo shock cardiogeno o lo scompenso cardiaco o che devono fare l’angioplastica ad alto rischio. 
  
«Il rischio concreto – ha dichiarato il dottore Colonna – era che se avessimo introdotto il palloncino nell’unica arteria aperta, si poteva interrompere del tutto il flusso del sangue e provocare un possibile deterioramento emodinamico mettendo a rischio la vita del paziente. Quindi per poter fare l’angioplastica in sicurezza, abbiamo utilizzato il sistema di assistenza ventricolare chiamato Impella che è assimilabile a una circolazione extracorporea, come l’Ecmo che usano i cardiochirurghi».
  
Questo è il primo intervento di angioplastica eseguito al ‘Fazzi’ con il supporto Impella, un sistema già utilizzato a Bari e che comporta dei costi. «Questa pompa – fa sapere Giuseppe Colonna – è monouso e costa 12mila euro per ogni procedura. L’apparecchio esterno è in comodato d’uso».



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