Tutta Italia oggi, 10 febbraio, come ogni anno celebra una solennità civile nazionale volta a ricordare – come sottolineato dalle legge 30 marzo 2004 n. 92 – “la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”. Parliamo del Giorno del Ricordo, una ricorrenza che trova significato nelle parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella:
Il messaggio del Presidente Mattarella
“Il Giorno del Ricordo è stato istituito dal Parlamento per ricordare una pagina angosciosa che ha vissuto il nostro Paese nel Novecento. Una tragedia provocata da una pianificata volontà di epurazione su base etnica e nazionalistica”. “ Le foibe – prosegue il Presidente Mattarella attraverso un messaggio pubblicato sul sito ufficiale del Quirinale –, con il loro carico di morte, di crudeltà inaudite, di violenza ingiustificata e ingiustificabile, sono il simbolo tragico di un capitolo di storia, ancora poco conosciuto e talvolta addirittura incompreso, che racconta la grande sofferenza delle popolazioni istriane, fiumane, dalmate e giuliane”.
Alla durissima occupazione nazi-fascista di queste terre – racconta Mattarella – nelle quali un tempo convivevano popoli, culture, religioni diverse, seguì la violenza del comunismo titino, che scatenò su italiani inermi la rappresaglia, per un tempo molto lungo: dal 1943 al 1945. “Anche le foibe e l’esodo forzato – prosegue – furono il frutto avvelenato del nazionalismo esasperato e della ideologia totalitaria che hanno caratterizzato molti decenni nel secolo scorso. I danni del nazionalismo estremista, dell’odio etnico, razziale e religioso si sono perpetuati, anche in anni a noi molto più vicini, nei Balcani, generando guerre fratricide, stragi e violenze disumane”.
“L’Unione Europea – continua – è nata per contrapporre ai totalitarismi e ai nazionalismi del Novecento una prospettiva di pace, di crescita comune, nella democrazia e nella libertà. Oggi, grazie anche all’Unione Europea, in quelle zone martoriate, si sviluppano dialogo, collaborazione, amicizia tra popoli e stati”.
Infine, la conclusione del messaggio: “Le stragi, le violenze, le sofferenze patite dagli esuli giuliani, istriani, fiumani e dalmati non possono essere dimenticate, sminuite o rimosse. Esse fanno parte, a pieno titolo, della storia nazionale e ne rappresentano un capitolo incancellabile, che ci ammonisce sui gravissimi rischi del nazionalismo estremo, dell’odio etnico, della violenza ideologica eretta a sistema”.
L’iniziativa a Lecce
Il Giorno del Ricordo verrà commemorato, quest’anno, a partire dalle ore 9.00 presso il Liceo “Banzi Bazoli” di Lecce alla presenza delle istituzioni locali e di studenti degli istituti scolastici del capoluogo. L’iniziativa, organizzata d’intesa con il Comitato per la Valorizzazione della Cultura della Repubblica, intende avvicinare i ragazzi ai temi dell’esodo giuliano-dalmata e delle Foibe.
Previsto nel corso della giornata (il cui programma venne presentato all’Open Space di Palazzo Carafa qualche giorno fa), d’intesa con l’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria, un collegamento Skype con le foibe di Basovizza, in provincia di Trieste, sede della cerimonia nazionale, alla quale parteciperanno alcuni studenti dell’Istituto “F. Calasso” di Lecce. Il collegamento sarà effettuato in contemporanea anche presso l’Istituto “Salvemini” di Alessano, oltre che dello stesso “Calasso”.
Oltre agli interventi di approfondimento curati dall’Archivio di Stato e dalla professoressa Iurlano del CESRAM, gli studenti hanno preparato dei monologhi. Presenti altresì, con le loro testimonianze, alcuni protagonisti diretti e indiretti dei drammatici eventi commemorati.