Appartamento ‘a luci rosse’ affittato da un magistrato? Si ascolteranno le presunte prostitute

Il gip ha fissato l’incidente probatorio per il 19 luglio. In quella data, alla presenza di un interprete, verrà acquisita la ricostruzione dei fatti di tre ragazze rumene. I legali dei due indagati hanno presentato, presso il Riesame, l’istanza di annullamento dell’ordinanza di

Dopo il sequestro preventivo, sarà l’ascolto delle presunte prostitute a far luce sul giro di prestazioni sessuali a pagamento, ipotizzato dagli inquirenti, nella casa in affitto di un magistrato.
Il gip Vincenzo Brancato ha fissato l’incidente probatorio per il 19 luglio, in seguito all’istanza avanzata dal pubblico ministero Maria Vallefuoco. Adesso, le tre ragazze rumene che gravitavano nell’appartamento della centralissima Piazza Mazzini dovranno essere rintracciate e poi convocate in Tribunale. In quella data, alla presenza di un interprete saranno interrogate e verrà acquisita la loro ricostruzione dei fatti. Infatti, secondo l’accusa, non erano dei semplici clienti quelli che frequentavano una “casa vacanze” pubblicizzata su numerosi siti internet. In realtà, si sarebbe trattato di un appartamento a luci rosse, nel cuore del centro storico di Lecce, in cui si potevano incontrare giovani ragazze e fruire di prestazioni sessuali di ogni tipo.

In seguito al sequestro preventivo dell’appartamento risultano indagati: G. C., un magistrato 59enne, esperto in Diritto Tributario ed in servizio presso la Corte di Cassazione di Roma e la sua sua compagna, una ex poliziotta originaria di Brindisi in pensione. Entrambi, assistiti dagli avvocati Ladislao Massari e Simona Attolini, sono indagati a piede libero per favoreggiamento della prostituzione. Nelle prossime ore, gli indagati potrebbero chiedere di essere sentititi dal pm Vallefuoco, per chiarire la vicenda, oppure lo stesso pm, ha facoltà di richiederne l’ascolto in Procura. Inoltre, i legali della coppia hanno presentato presso il Riesame, l’istanza di annullamento dell’ordinanza di sequestro. Presto dovrebbe essere fissata la data dell’udienza in cui si terrà la discussione.

Secondo gli inquirenti,  la coppia sapeva bene cosa accadeva tra quelle quattro mura. E quando gli agenti della squadra mobile hanno fatto irruzione nell’appartamento si sono trovati di fronte una ragazza vestita soltanto con reggiseno e slip che li ha invitati ad entrare. In camera da letto sono stati trovati gli ‘attrezzi del mestiere’: profilattici in quantità, confezioni di lubrificanti, salviette e rotoli di carta assorbente.  Ogni settimana, grazie al passaparola che si era creato, nell’abitazione si alternavano lucciole di diversa nazionalità. Il ‘prezzo’ richiesto alle ragazze era salatissimo: circa 300/350 euro. Inoltre, in più di un’occasione il magistrato si sarebbe offerto di andare a prendere lucciole e clienti dall’aeroporto di Brindisi o dalla stazione del capoluogo barocco; oppure accompagnava le ragazze (sempre giovani ma fortunatamente mai minorenni) nell’appartamento, portando loro le valigie.

I militari hanno potuto appurare la veridicità dei sospetti, grazie alle segnalazioni dei condomini e ad una serie di ‘appostamenti’. Solo dopo aver notato quell’andirivieni di persone, troppe nel giro di così poco tempo, hanno deciso di passare all’azione, fermandone due. I clienti hanno confermato di aver appena consumato un rapporto sessuale all’interno dell’appartamento, con una delle giovani donne che avevano contattato dopo aver visto la foto hot e trovato il numero di telefono sul sito di incontri online “Bakekaincontri”.

Il fatto che i due indagati fossero al corrente del giro di prostituzione, sarebbe, secondo gli inquirenti, dimostrato da alcuni aspetti: innanzitutto il modo in cui era stato diviso l’appartamento. Le stanze del sesso erano separate da quelle in cui viveva la coppia soltanto da una porta interna. E ancora, all’esterno dell’appartamento o dello stabile non c’era nessuna insegna della ‘casa vacanze’, ma in compenso, una telecamera che vigilava l’ingresso dell’appartamento, installata senza l’autorizzazione degli altri condomini.



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