Giallo sulla morte di un madonnaro, la Procura apre un’inchiesta. Ipotesi rapina sfociata nel sangue 

L’inchiesta ha preso il via dalla denuncia del figlio di Leonardo Vitale, 70enne originario di Oria, ma morto a Lecce, presentata in Questura.

La Procura apre un’inchiesta sulla morte di un madonnaro, deceduto in circostanze misteriose.

Il Pubblico Ministero Giorgia Villa indaga per morte come conseguenza di altro reato, in questo caso rapina, contro ignoti. È stata inoltre disposta l’autopsia che verrà eseguita in queste ore.

L’inchiesta ha preso il via dalla denuncia del figlio di Leonardo Vitale, 70enne originario di Oria, presentata in Questura. I familiari nutrono forti dubbi, sul fatto che Leonardo Vitale  sia morto per cause naturali e chiedono alla magistratura che sia fatta chiarezza. Infatti, non sarebbero stati rinvenuti i colori, la tavolozza ed il cellulare che l’uomo portava sempre con sè. Inoltre, i familiari ritengono che sia stato aggredito e non escludono l’ipotesi di una rapina finita male, ma non nutrono sospetti particolari su qualcuno.

L’uomo, con alcuni problemi di salute, lavorava come madonnaro (dipingeva immagini sacre) nel centro di Lecce ed è stato ritrovato, intorno alle 2:30 di lunedì 4 ottobre, in via Don Bosco nella zona della stazione (dove dormiva in strada) con la testa insanguinata e una serie di ferite.

Trasportato in ospedale da un’ambulanza, è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, ma è poi entrato in coma ed è morto nella mattinata di lunedì.

Le indagini sono condotte dagli agenti della Squadra Mobile diretta dal vice questore Alessandro Albini.



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