Notte di San Rocco a Torrepaduli. Un altro imputato sotto processo, dopo l’udienza preliminare

Nelle scorse ore, il gup Giulia Proto ha rinviato a giudizio Cesare Vernaleone, 60enne leccese, titolare dell’omonima impresa individuale, “Vernaleone Cesare-La notizia”.

Un altro processo in vista, relativo all’inchiesta sulla presunta truffa per ottenere finanziamenti pubblici per la “Notte di San Rocco” di Torrepaduli.

Nelle scorse ore, il gup Giulia Proto, al termine dell’udienza preliminare, ha rinviato a giudizio Cesare Vernaleone, 60enne leccese, titolare dell’omonima impresa individuale, “Vernaleone Cesare-La notizia”. Dovrà presentarsi il 4 luglio prossimo dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale.

Vernaleone risponde delle ipotesi di reato di abuso d’ufficio e truffa, ma il giudice lo ha prosciolto per alcuni episodi risalenti al 2013 ed al 2014, per intervenuta prescrizione.

Ricordiamo che nei mesi scorsi, il gup Marcello Rizzo, al termine dell’udienza preliminare, aveva rinviato a giudizio Pasquale Luigi Gaetani, 63enne di Ruffano, ex assessore provinciale, nonché presidente della “Fondazione Notte di San Rocco-pizzica, tamburello, scherma in ronda” e la componente del consiglio di amministrazione, Maria Ester Cardigliano, 43enne di Ruffano.

Sul banco degli imputati compare anche la “Fondazione Notte di San Rocco di Torrepaduli”. Il gup ha prosciolto tutti gli imputati, tra cui Anna Tommasina Viva, 55enne di Ruffano, dall’accusa di abuso d’ufficio, “perché il fatto non è previsto dalla legge come reato“. Non solo, poiché il gup ha dichiarato estinti per prescrizione altri due episodi di truffa.

Il processo è in corso davanti al giudice monocratico Elena Coppola.

Il collegio difensivo

Gli imputati sono assistiti dagli avvocati: Luigi Corvaglia, Alberto ed Arcangelo Corvaglia, Sabrina Conte e Francesco Vergine. Il collegio difensivo potrà dimostrare l’estraneità alle restanti accuse nel corso del dibattimento.

L’inchiesta

Secondo l’accusa rappresentata dal pm Francesca Miglietta, il Presidente Gaetani, attraverso la Fondazione, avrebbe beneficiato complessivamente, tra il 2013 e il 2016, di finanziamenti pubblici per circa 155mila euro, utilizzando come giustificativi di spese, le fatture fittizie della ditta “Vernaleone Cesare-La notizia”.

In particolare, Gaetani e Vernaleone avrebbero ottenuto, nel settembre del 2013, un primo contributo dalla Provincia di Lecce del valore di 50mila euro a favore della Fondazione “Notte di San Rocco-Pizzica, Tamburello, Scherma in ronda” (costituita nel giugno del 2008), che aveva quale scopo statutario, la conservazione e la valorizzazione delle tradizioni culturali legate all’evento della festa in onore di San Rocco. Secondo la Procura, pur non avendone diritto, poiché non avrebbero provveduto all’iscrizione della Fondazione nel registro delle persone giuridiche private della Regione Puglia.

Inoltre, nel 2014, i due assieme ai componenti del consiglio di amministrazione, avrebbero costituito la nuova Fondazione “Notte di San Rocco di Torrepaduli”, ottenendo dalla Provincia un altro sostanzioso contributo di 50mila euro per l’organizzazione dell’evento. Questi episodi sono stati dichiarati prescritti dal giudice.

In più, avanzavano richiesta di contributi per 10mila euro (nel 2015) e di 15mila euro (per il 2016), al Sindaco di Ruffano, inducendo in errore la giunta comunale.

Non solo, poiché nel 2014 la Fondazione avrebbe ottenuto illecitamente, il sostegno economico per il valore di 30mila euro, dal Consiglio Universitario Interprovinciale Salentino.

Come detto alcuni reati sono risultati prescritti.

Il sequestro

Nel giugno del 2018, il gip Vincenzo Brancato con apposito decreto, ha disposto il sequestro per equivalente di 155mila euro (tra cui una villa), nei confronti di Pasquale Luigi Gaetani e la misura cautelare della sanzione interdittiva per la Fondazione, consistente nell’esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi, e della revoca di quelli già concessi, per la durata di un anno (da parte del Comune di Ruffano e della Regione Puglia).

Successivamente, il Riesame ha accolto l’istanza presentata dall’avvocato Luigi Corvaglia, disponendo la restituzione dei beni e l’annullamento della misura.

Le indagini hanno preso il via, dagli esposti presentati nel 2014 dal vice presidente della “Fondazione Notte di San Rocco-Pizzica, Tamburello, Scherma in ronda”, Luigi Frisullo, e dai consiglieri Antonio Morello e Francesco Romano. Sono tutti difesi dall’avvocato Giancarlo Sparascio.



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