‘La formazione oltre le sbarre’, il Cidi incontra la politica a Nardò

Scuola e carcere nella conferenza indetta dal Cidi è dedicata alla crescita culturale delle persone recluse in carcere.

Ancora una volta Nardò diventa un centro di formazione e informazione, grazie alla conferenza indetta dal Cidi è dedicata alla crescita culturale delle persone recluse in carcere.

Tanti gli ospiti illustri e tra questi il Senatore Roberto Marti Presidente della Commissione Cultura, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport; e ancora Maria Teresa Susca, Direttore della Casa Circondariale di Lecce; Cristian Casili, Vicepresidente del Consiglio Regionale della Puglia; Attilio De Marco- Consigliere Provinciale; Antonio Tondo, Presidente del Consiglio Comunale di Nardò; Giulia Puglia, Assessore all’Istruzione del Comune di Nardò e Laura Liuzzi, Presidente del Cidi di Lecce.

Il tema trattato scaturisce dalla necessità di formazione all’interno delle carceri, e ciò è innegabile, basta analizzare i dati sulla scolarizzazione per rilevare quanto influisca lo studio sul percorso deviante.

All’interno di questa realtà troviamo analfabeti, analfabeti di ritorno e sempre più stranieri, ne deriva che la popolazione carceraria di età adulta è in maggioranza connotata dal basso grado culturale e di scolarizzazione, spesso appartenente a insiemi subculturali specifici rappresentati dalle organizzazioni criminali, e non solo.

Avere come obiettivo l’ “istruzione” e la “formazione” per i detenuti significa re-inventare una scuola che parta dai dati di realtà e trovi la sua efficacia nel raggiungere i suoi scopi.

Scuola e carcere hanno certamente aspetti distintivi, ma entrambi sono chiamati a svolgere un’attività educativa o (ri)educativa, la difficoltà è però dirigersi insieme verso il medesimo obiettivo.

Ricordiamo le relatrici, tutte di altissimo spessore: la Dott.ssa Valeria Climaco, Capo Area del Trattamento Rieducativo del Carcere di Vercelli; la Prof.ssa Marta Vignola, Delegata del Magnifico Rettore dell’Università del Salento per i Poli Penitenziari Universitari, che hanno interessato e motivato il numeroso uditorio.

La presenza in questa conferenza, di esponenti delle istituzioni, insieme al mondo della cultura, della ricerca e dell’associazionismo ha portato interessanti spunti di riflessione, per dar vita ad una partecipazione corale dentro e fuori dalle mura carcerarie, al fine di rendere credibile il trattamento ri-educativo.



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