Italia da salvare, parte l’appello per la chiesa della Madonna dell’Alto

Tra le campagne del nord Salento nei pressi della strada interponderale della antica Masseria Pizzuti e dopo aver percorso la strada provinciale Campi-Cellino per 5 chilometri, si nasconde un luogo di culto antichissimo, che probabilmente risale al XII secolo

In questo periodo di decadenza del Paese, di crisi permanente, nonostante i proclami della politica, proprio le istituzioni dovrebbero darsi da fare per salvare l'unica vera ricchezza della nostra Italia: lo straordinario patrimonio artistico-storico-naturale che si nasconde spesso in posti nascosti e dimenticati, ma che potrebbe fare la differenza nel rilancio dei territori.

E di questi posti il Belpaese è pieno, in ogni angolo, in ogni lembo di terra si possono nascondere pezzi di storia abbandonata, come sta accadendo alla chiesa della Madonna dell'Alto nel feudo di Campi Salentina. Tra le campagne del nord Salento nei pressi della strada interponderale della antica Masseria Pizzuti e dopo aver percorso la strada provinciale Campi-Cellino per 5 chilometri, si nasconde un luogo di culto antichissimo, che probabilmente risale al XII secolo e che purtroppo a causa del degrado e dell'incuria è stato spogliato nel corso del tempo dei decori che la ornavano e che oggi rischia la sua esistenza essendone minata la staticità.

Un luogo che a cavallo degli anni ottanta e novanta è stato anche scenario dei riti di affiliazione della Sacra Corona Unita, come risulterebbe dai fori di proiettili presenti sulle pareti interne ancora in piedi. Non è possibile, quindi, che la nostra storia, edifici cui per secoli si recavano i pellegrini a portare i loro suffragi, che la bellezza di un tempo possa essere dispersa dall'inerzia delle istituzioni che nulla fanno per salvaguardare il nostro passato.

Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti", non si tratta solo di sensibilizzare i legittimi proprietari quali la Curia o quelli privati dei terreni circostanti, si tratta solo di prendere atto che in questi casi è tutta la collettività ed i propri rappresentanti che devono fare uno sforzo unitario per tutelare il proprio patrimonio e non far più finta di nulla.



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