Giro di prostituzione nella ‘Casa Vacanze’? Tensioni in aula, la moglie del magistrato urla ‘vergogna’

La moglie del magistrato salentino Giuseppe Caracciolo, un ex poliziotta di Brindisi indagata assieme al marito, avrebbe attaccato duramente, gridando ‘vergogna’ sia il pm che il gip, dopo lo slittamento dell’ascolto di una prostituta rumena.

L'ascolto di una prostituta rumena viene rinviato e non mancano i momenti di tensioni in aula. Nella giornata di lunedì, era previsto l'incidente probatorio per far luce sul presunto giro a "luci rosse" nella Casa Vacanze di un magistrato, ma la ragazza non si è presentata innanzi al gip. A quel punto, presumibilmente a causa dell'ennesimo rinvio, l'indagata ha avuto un duro scontro con il pubblico ministero. Difatti, era presente in aula, la moglie del magistrato salentino Giuseppe Caracciolo, un ex poliziotta di Brindisi, la quale risponde assieme al marito dell'accusa di favoreggiamento della prostituzione. La donna avrebbe attaccato duramente, gridando " vergogna", sia il pm Antonio Negro (in sostituzione della dr.ssa Maria Vallefuoco, titolare dell'inchiesta) che il gip Vincenzo Brancato, dopo lo slittamento dell'incidente probatorio.
 

Ci sono voluti alcuni minuti per riportare la calma, a seguito delle intemperanze dell'indagata. La difesa, rappresentata dagli avvocati  Ladislao Massari, David Brunelli e Simona Attolini sottolinea che il comportamento sopra le righe dell'indagata sia stato dettato da esasperazione. Il pubblico ministero sapeva già dalla giornata di venerdì che la prostituta straniera non si sarebbe potuta presentare. Dunque,  si sarebbe dovuto  avvisare le parti del rinvio, per evitare disagi anche a chi, come l'avvocato Brunelli, veniva da fuori per presenziare all'incidente probatorio  Ad ogni modo, la ragazza rumena dovrà presentarsi il prossimo 27 febbraio innanzi al giudice.
 

Nei mesi scorsi si sono già tenuti già due incidenti probatori. Ricordiamo che nel luglio 2016, si è svolto un primo e lungo ascolto di altre due ragazze rumene. Il giudice, però, nutrendo presumibilmente dei dubbi sull'attendibilità di alcune dichiarazioni, ha disposto anche un confronto "all'americana" tra le due, dunque "in contemporanea". Dunque il punto fondamentale da chiarire, attraverso nuovi ascolti e se il magistrato indagato fosse a conoscenza che in quell'appartamento si svolgesse attività di "prostituzione".
 
Invece, il 15 dicembre scorso, è stata la volta di una ragazza colombiana che assieme ad altre "colleghe" avrebbe offerto, secondo l'accusa, prestazioni sessuali a pagamento nell'appartamento di Giuseppe Caracciolo. Il 59enne leccese, è un magistrato, esperto in Diritto Tributario ed in servizio a Roma presso la Corte di Cassazione civile.
 
Dalle indagini condotte dagli uomini della Squadra Mobile, emergerebbe come Caracciolo si sarebbe prodigato in un'occasione nel prendere le "lucciole" dall’aeroporto di Brindisi; oppure si sarebbe occupato di accompagnarle (erano giovani ma non minorenni) nell’appartamento, portando loro le valigie. Non solo, sarebbe risultato che il ‘prezzo’ richiesto alle ragazze per esercitare l"attività di prostituzione" era salatissimo, circa 300/350 euro per una settimana.
 
Intanto, il pm ha revocato il sequestro preventivo della "Casa Vacanze" di Giuseppe Caracciolo. La decisione del sostituto procuratore Maria Vallefuoco è maturata a seguito del deposito di una memoria di 50 pagine, presentata dai legali di quest'ultimo. Il pm ritene  che non vi siano più le "esigenze cautelari" e così stati tolti i sigilli dall'appartamento di Piazza Mazzini. Gli avvocati Ladislao Massari, David Brunelli e Simona Attolini ritengono insussistente l'ipotesi accusatoria del reato di favoreggiamento della prostituzione e che siano emerse una lunga serie di falsità dall'ascolto delle ragazze, durante l'incidente probatorio.



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