Arrivano 13 condanne, ma anche tre assoluzioni, dopo la maxi inchiesta antimafia, denominata “Insidia”.
Nella giornata di oggi, il gup Marcello Rizzo, al termine del processo con rito abbreviato, presso l’aula bunker di Borgo San Nicola, ha inflitto: 5 anni e 10 mesi di reclusione per Michele Coluccia, 63 anni, di Noha (Il pm aveva chiesto 18 anni) e 3 anni e 10 mesi, in continuazione con altri provvedimenti, per Antonio Coluccia, 65 anni, di Noha ( richiesta di 16 anni), ritenuti dagli inquirenti ai vertici del clan, dopo la sua “rinascita”.
E poi, 3 anni e 4 mesi per il collaboratore di giustizia, Gerardo Dino Coluccia, 49 anni, di Noha ( con l’attenuante); 3 anni per Pasquale Anthoni Coluccia, 30 anni, di Galatina; 8 anni a Silvio Coluccia, 52 anni, di Aradeo.
E ancora, 14 anni e 2 mesi (in continuazione con altre sentenze) per Luigi Di Gesù, 52 anni, di Cutrofiano; 5 anni e 2 mesi ( in continuazione con altri provvedimenti) ad Antonio Bianco, 49 anni, di Aradeo; 4 anni e 6 mesi (sempre in continuazione) per Alì Farhangi, 61 anni, di Surbo; 8 anni ed 8 mesi per Nicola Giangreco, 54 anni, di Aradeo; 10 anni a Marco Calò, 47 anni, di Aradeo; 8 anni per Renato Puce, 45 anni, di Corigliano d’Otranto; 3 anni per Sergio Taurino, 57 anni, di Lecce; 6 mesi (pena sospesa) per Emanuele Apollonio, 25 anni di Aradeo.
Il gup ha invece assolto Vitangelo Campeggio, 49 anni, di Lecce ( chiesti 8 anni); Stefano Marra, 29enne di Aradeo e Gabriele Serra, 25 anni di Aradeo ( chiesto 1 anno). In una scorsa udienza, il pubblico ministero Carmen Ruggiero ha invocato 16 condanne a 148 anni di reclusione.
Gli imputati rispondevano, a vario titolo ed in diversa misura, delle accuse di: associazione di tipo mafioso, usura, estorsione, spaccio di sostanze stupefacenti.
Il collegio difensivo, che potrà presentare ricorso in Appello, è composto dagli avvocati: Raffaele Benfatto, Francesco Vergine, Pantaleo Cannoletta, Giancarlo Dei Lazzaretti, Andrea Starace, Luigi Greco, Antonio Savoia, Ladislao Massari, Luigi Piccinni, Giancarlo Raco, Rita Ciccarese, Alexia Pinto, Angelo Vetrugno, Michelangelo Gorgoni, Giovanni Apollonio, Gabriele Valentini, Selene Mariano, Fabio Mariano, Valerio Vianello Accorretti.
Occorre ricordare che nel corso dell’udienza preliminare, il pm Ruggiero aveva depositato i verbali d’interrogatorio di uno degli imputati, divenuto collaboratore di giustizia. Parliamo di Gerardo Dino Coluccia che ha ricostruito l’organigramma del clan.
Al termine dell’udienza preliminare, invece, era stato rinviato a giudizio Antonio Megha, ex assessore alla cultura del comune di Neviano. Il processo si sta celebrando con rito ordinario. L’avvocato, 62 anni, che è stato in passato sindaco di Neviano, potrà difendersi dalle accuse, assistito dall’avvocato Giuseppe Corleto, nel corso del dibattimento.
Deve difendersi dall’accusa di voto di scambio politico-mafioso. Secondo la Procura, in cambio della promessa di Michele Coluccia, formulata per il tramite di Nicola Giangreco di procacciare in suo favore almeno cinquanta voti, Megha si prodigava nell’elargizione di tremila euro in tre distinte tranches.
Il Comune di Neviano si è già costituito parte civile nel corso dell’udienza preliminare, attraverso l’avvocato Luigi Covella, per conto della dott.ssa Manuela Currà (viceprefetto) e del dr. Berardino Nuovo (funzionario amministrativo), componenti della Commissione Straordinaria nominata a seguito del suo scioglimento. Sul banco degli imputati compare anche Cosimo Tarantini, 56 anni, di Neviano.
L’indagine “Insidia” condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Lecce, si è sviluppata dalla primavera del 2019 sino all’inizio del 2021.